News #37: Sanzione privacy in arrivo per TikTok; quante proposte di legge “digital” in UE; intanto la Commissione taglia il budget dei Garanti.
Immagine di copertina di Fauzan Saari grazie a Unsplash.
PRIVACY
FONDI UE, UN ALTRO NO – Nonostante la sensibilità collettiva in materia di protezione dei dati personali divenga di giorno in giorno più alta – così come in crescita sono i dati relativi alle violazioni della normativa in materia – la Commissione Europea ha di recente #negato, per la seconda volta, l’approvazione del #budget prospettico presentato da EDPS ed EDPB. A tale atteggiamento di chiusura le Autorità hanno risposto inviando una lettera aperta al Presidente del Parlamento e al Consiglio europeo, nella quale hanno concentrato le loro preoccupazioni tanto in relazione alla tutela dei diritti dei cittadini in materia quanto sulla stessa credibilità del GDPR.
ORA TOCCA A TIKTOK – La DPC, Autorità garante irlandese, ha recentemente presentato ai propri omologhi europei il progetto di decisione relativo alla #indagine sui trattamenti di dati personali dei minori effettuati da TikTok. Come per le precedenti decisioni (ad esempio, Facebook e Instagram) che riguardano colossi mondiali dei social network, anche in questo caso il percorso per giungere ad una valutazione è dovuto passare dalla #Irlanda, dove anche TikTok ha eletto di avere la propria sede UE, ed anche in questo caos sta richiedendo molto tempo per giungere ad un punto fermo. Si deve al contempo notare il cambio di passo che la Commissioner Helen Dixon ha impresso recentemente, dopo le pesanti critiche piovute addosso all’Autorità locale da parte di altri garanti UE.
G7 DELLE AUTORITA’ PRIVACY – Gli scorsi 7 e 8 settembre si è tenuto a Bonn il secondo #appuntamento del “G7” delle Autorità per la protezione dei dati personali. Sotto la presidenza del Commissario Federale tedesco per la protezione dei dati e la libertà di informazione, i Garanti di sette tra i sistemi socio-economici più importanti al mondo (Francia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Italia, USA e Giappone) si sono riuniti per discutere di tutte le questioni, tecnologiche e normative, inerenti al “DFFT” (Data Free Flows with Trust). Al centro del dibattito la delicata questione del #trasferimento #internazionale di dati e, soprattutto, l’Intelligenza Artificiale. A tal proposito il Garante italiano – in persona del Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni – ha proposto ai colleghi di definire un codice etico e culturale in materia di IA, al fine di evitare che le nuove tecnologie connesse all’Intelligenza Artificiale possano sfociare in forme di sorveglianza massiva finalizzati a controllare e manipolare il comportamento degli individui.
- 231
PRESCRIZIONE DEL REATO PRESUPPOSTO – La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito (con la recente sentenza n. 30685/2022, consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231) che l’intervenuta prescrizione del reato presupposto #non #incide – in alcun modo – sulla cognizione del giudice in ordine alla responsabilità dell’ente che dalla commissione del reato abbia, in ogni caso, tratto un #beneficio o un #vantaggio.
- MERCATI DIGITALI
DMA E’ LEGGE – Il Consiglio e il Parlamento hanno firmato il Digital Markets Act, che diviene così ufficialmente legge in Unione Europea. I #gatekeepers sono avvisati: il mercato digitale UE dovrà diventare sempre più competitivo ed equilibrato (almeno nelle intenzioni della normativa), grazie a meccanismi di divieti di pratiche scorrette e diritti aumentati per i cittadini.
CYBER RESILIENCE ACT – Lo scorso 15 settembre la Commissione europea ha annunciato di aver presentato una proposta per una nuova legge in materia di #cybersicurezza: il Cyber Resilience Act. Con l’obiettivo di tutelare consumatori ed imprese da prodotti inadeguati, la legge – qualora approvata – introdurrebbe nuovi requisiti di sicurezza informatica per tutti i prodotti con elementi digitali.
MEDIA FREEDOM ACT – Alle altre novità si aggiunge anche la proposta di regolamento della Commissione UE destinata a proteggere #pluralismo e #indipendenza dei media nel territorio dell’Unione: tra le tante previsioni, il #divieto di “spyware” contro i giornalisti. Intanto, dopo un primo tentativo fallito nel 2018, si è avuta notizia di una seconda iterazione – giunta al traguardo – del “Codice Europeo contro la Disinformazione”, che costituisce un laboratorio di “co-regolamentazione” dedicato a toccare differenti settori: oltre a quello dell’informazione-disinformazione, infatti, si occupa ad esempio di hate speech e disciplina pubblicitaria. Approfondisce il tema il Prof. Oreste Pollicino su lavoce.info, qui.
GOOGLE CONDANNATA – Il Tribunale dell’UE ha deciso: Google condannata a pagare (poco più di) 4 milioni di euro. La decisione chiude un capitolo apertosi nel 2018, quando la Commissione ha sanzionato la società per #abuso di #posizione #dominante nei confronti di aziende concorrenti, produttrici di dispositivi mobili. Sebbene la recente decisione sia leggermente più favorevole dal punto di vista economico (la sanzione viene infatti “scontata” per circa 200 mila euro) resta ferma la delusione del colosso di Mountain View, che sperava di veder chiusa la questione con l’annullamento totale della sentenza.
- NEWS DAL MONDO
USA – In occasione del forum pubblico per la sorveglianza commerciale e la sicurezza dei dati – indetto dall Federal Trade Commission e tenutosi lo scorso 8 settembre – l’Electronic Privacy Information Center (EPIC) ha sollecitato la FTC ad adottare una regola in materia di minimizzazione dei dati. L’esortazione si è inserita all’interno di un più vasto discorso pronunciato dal Vice Presidente dell’EPIC, Caitriona Fitzgerald, che ha sostanzialmente manifestato le proprie considerazioni in merito al preoccupante “stato di salute” del sistema privacy statunitense.
ALBANIA/MALTA – L’Ufficio albanese del Commissario per l’informazione e la protezione dei dati (IDP) ha annunciato la firma di un accordo di cooperazione con l’omologo maltese. Scopo dell’accordo, approfondire la conoscenza reciproca e gettare le basi per una migliore collaborazione anche dal punto di vista dello scambio di informazioni.
TANZANIA – La proposta di legge privacy locale è stata sottoposta al Parlamento per approvazione: in caso di successo, proteggerà gli utenti dei servizi di comunicazione online, fatti oggetto dal testo normativo di particolari garanzie e tutele.
SPAGNA – L’AEPD (autorità locale) ha lanciato lo scorso 14 settembre un tool di valutazione del rischio derivante dal trattamento di dati personali, in lingua spagnola: tramite esso, i titolari potranno anche misurare la necessità di effettuare DPIA e assumere misure di contenimento e sicurezza adeguate. Maggiori informazioni qui.
INDONESIA – Anche il paese del sud-est asiatico si avvicina all’approvazione di una normativa locale in materia di data protection (il “PDP Bill”) che al momento risulta approvata dalla Camera dei Rappresentanti con alcune modifiche del Ministro della Comunicazione. Se ne attende ora l’avanzamento in plenaria e la successiva ratifica in legge.