News #12/2023: anche OpenAI subisce un databreach e ChatGPT va offline senza preavviso

LE PRINCIPALI NEWS DELLA SETTIMANA

  • per un errore di configurazione, ChatGPT è stato messo offline a seguito di un data breach con invio di e-mail automatiche all’utente sbagliato;
  • intanto, il Parlamento UE raccoglie i paper sull’IA e prova a spingere per l’adozione dell’AI Act;
  • in Norvegia, far subire un databreach a un dipendente costa oltre 200 mila euro;
  • una task force per il Digital Markets Act in vigore da maggio 2023.
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IL PROFILO DA SEGUIRE:

  • se siete in cerca di una checklist, una linea guida o una chart esplicativa in materia di dati personali, ISO o cybertech, dovete assolutamente seguire ed esplorare il profilo di Andrey Prozorov, che possiede anche un canale Patreon in cui ha pubblicato tantissimo materiale molto interessante.
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QUESTA NEWSLETTER È STATA SCRITTA CON, IN SOTTOFONDO..

  • In The Wee Small Hours Of The Morning – Frank Sinatra (1955 – late night jazz version by Webster & Peterson)
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PRIVACY

DATA BREACH SU UN DIPENDENTE, 220 MILA EURO DI SANZIONE – L’Autorità garante norvegese, Datatilsynet, ha di recente emesso una sanzione di 2,5 milioni di NOK (pari a poco più di 220 mila euro) la società Argon Medical Devices, avente sede legale negli Stati Uniti, a seguito di una violazione di dati personali relativa ai dati personali di un unico suo dipendente tra quelli in Europa, residente in Norvegia. Alla base della decisione ci sarebbero (i) il mancato rispetto delle tempistiche fissate in materia di notifica al Garante (67 giorni a fronte delle 72 ore imposte dal GDPR), seppure a fronte di verifiche approfondite da cui non sarebbero emersi, in una prima fase, rischi per l’interessato), e più in generale (ii) la inadeguatezza delle misure di sicurezza implementate dalla società.

ANCHE OPENAI (CHATGPT) ALLE PRESE CON UN DATA BREACH – Lo scorso 20 marzo è andato offline, per qualche ora, il servizio di ChatGPT: si è appreso in seguito, attraverso un comunicato della stessa OpenAI, che il disservizio era legato a una errata configurazione del sistema automatico di invio e-mail collegato all’iscrizione degli utenti “Plus” (a pagamento). A causa del problema, è possibile – si legge – che un utente abbia ricevuto e/o letto informazioni (anche di pagamento) di un altro utente, come pure le prime righe della conversazione con l’Intelligenza Artificiale che sta rivoluzionando il mondo e internet. Al momento, da quanto risulta, nessuna notifica ai sensi del GDPR sarebbe stata inviata.

PARLAMENTO EUROPEO & AI – Mentre le istituzioni europee si interrogano su come regolare l’Intelligenza Artificiale, con un “AI Act” in discussione dal 2021, il Parlamento ha pensato bene di pubblicare una nota che presenta i link alle recenti pubblicazioni e ai commenti pubblicati sull’intelligenza artificiale. Grazie a data TENET® per la segnalazione.

OSSERVATORIO FEDERPRIVACY SULLA COMPLIANCE – A cinque anni dall’introduzione del GDPR sono ancora molti i casi in cui le prescrizioni del Regolamento vengono applicate in modo teorico o approssimativo, e anche migliaia di imprese, che hanno investito risorse per adeguarsi alla normativa europea, si trovano, loro malgrado, esposte a sanzioni da parte delle autorità di controllo. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Osservatorio di Federprivacy a cui hanno partecipato numerosi addetti ai lavori: il 78% delle imprese considera ancora la privacy come un mero adempimento burocratico, e a dimostrarlo sono anche alcuni casi emblematici come quello della multa da mezzo milione di euro ad una società di eCommerce che aveva nominato un DPO in conflitto d’interessi.

COME PROTEGGERSI DAL VISHING – Con un comunicato stampa dello scorso 22 marzo il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito ai cittadini una serie di informazioni e suggerimenti utili per proteggersi dal #vishing, ossia quella particolare forma di phishing (cioè truffa) che utilizza il telefono come mezzo di appropriazione dei dati personali delle vittime. 

STATISTICHE EUROPEE E DATA PROTECTION – Nell’ambito della nuova proposta di Regolamento europeo in materia di statistiche sulla popolazione e sulle abitazioni, l’EDPS (European Data Protection Supervisor, il Garante delle istituzioni europee) ha ricordato ai legislatori l’importanza di non interferire con la normativa in materia di protezione dei dati. Più in particolare, pur accogliendo con favore l’obiettivo della nuova proposta – che riunirà tutti i dati demografici, migratori e censuari attualmente raccolti a livello di singolo Stato Membro – l’EDPS ha fornito una serie di raccomandazioni finalizzate a mitigare le eccessive interferenze con le disposizioni europee in materia di privacy, sottolineando in particolare l’importanza di rendere anonimi (o per lo meno pseudonimi) i dati raccolti.

REPORT PRIVACY E FIDUCIA DEI CONSUMATORI – Il recente report di IAPP (di cui trovate qui un estratto) sulla privacy e la fiducia dei consumatori si occupa di delineare il pensiero delle persone e la loro consapevolezza rispetto alla privacy, rispondendo a domande quali quando siano preoccupate le persone per la privacy online, come influiscono sui comportamenti, anche economici e commerciali, l’uso del telefono e la navigazione sul Web. L’obiettivo del report è cercare di definire cosa pensa la maggior parte dei consumatori riguardo alle leggi sulla privacy e sulla protezione dei dati,e come rispondono quando i loro dati vengono persi o coinvolti in una violazione, a fronte del cambiamento globale, culturale e tecnologico che si sta verificando nel modo in cui gli individui apprezzano la loro privacy e le misure che intraprenderanno per proteggerla.

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D. LGS. 231

CONTROLLO GIUDIZIARIO E MOGC – Con sentenza n. 11326 dello scorso 16 marzo la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che l’adozione ex post di un Modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dal Decreto 231 e di misure self cleaning finalizzate a evitare future infiltrazioni mafiose non sono sufficienti ai fini dell’ammissione di una società – già destinataria di una interdittiva antimafia – al controllo giudiziario, così respingendo la richiesta. In particolare, secondo gli Ermellini, “il ravvisato rapporto di stabile agevolazione che la società (…) ha intessuto con le cosche mafiose (…) non permette di formulare (…) una prognosi favorevole di bonifica e radicale risanamento” (estratto dalla nota di Aodv231).

AUTONOMIA RESPONSABILITÀ DELL’ENTE – La Suprema Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata circa la possibilità che un ente possa richiedere e ottenere una revisione della sentenza di patteggiamento emessa a suo carico, nel caso particolare la persona fisica imputata sia stata assolta dal reato-presupposto. Con la sentenza n.10143 (consultabile gratuitamente per gli iscritti all’Associazione Aodv231) i Giudici hanno stabilito che una revisione della sentenza avente ad oggetto la responsabilità dell’ente connessa all’assoluzione della persona fisica imputata può discendere solo dalla “negazione del fatto storico, e non anche dalla mancata individuazione del suo autore”. Più in particolare, gli Ermellini hanno chiaramente sottolineato che “la responsabilità dell’ente sussiste anche quando l’autore del reato non è stato identificato”.

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MERCATI DIGITALI

TASK FORCE DMA – La Commissione europea ha istituito il gruppo di lavoro che fornirà consulenza per garantire una corretta applicazione del Digital Markets Act (“DMA”), il regolamento sui mercati digitali entrato in vigore il 1 novembre 2022 a cui gli Stati membri dovranno adeguarsi a partire dal 2 maggio 2023. Il gruppo fornirà alla Commissione europea consulenza e competenze tecniche per garantire che Il DMA e altri regolamenti applicabili ai gatekeeper siano attuati in modo coerente. Il gruppo di lavoro potrà anche fornire supporto nelle indagini di mercato su servizi e pratiche emergenti, per contribuire a garantire che le regole siano applicate in modo armonico e che possano resistere nel tempo. Il gruppo di lavoro avrà un mandato di due anni e si riunirà almeno una volta all’anno.

CYBERSECURITY – L’ENISA (Agenzia per la Cybersicurezza dell’UE) ha annunciato lo scorso 19 marzo il lancio di una nuova piattaforma il cui obiettivo è promuovere e diffondere informazioni sui sistemi di certificazione UE in materia di cybersicurezza. Più in particolare, la piattaforma consentirà agli utenti di condividere informazioni sugli schemi di certificazioni attualmente in fase di sviluppo, tra cui anche l’EUCS (Cybersecurity Certification Scheme for Cloud Servies). 

AGGIORNAMENTO LINEE GUIDA – Il Consiglio europeo per i pagamenti (EPC) ha recentemente annunciato di aver pubblicato un aggiornamento delle sue “Guidelines on Cryptographic Algorithms Usage and Key Management”. La Commissione ha specificato che all’interno della nuova versione di Linee guida sono disponibili, tra le altre cose, anche aggiornamenti relativi al calcolo quantistico e alle tecnologie di registro distribuito.

PROPOSTA DI RIPARAZIONE DEI PRODOTTI OLTRE LA GARANZIA – Riparazioni più facili ed economiche, anche oltre il periodo legale di garanzia per smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici, per ridurre l’impatto ambientale, sostenere il Green Deal e contrastare l’obsolescenza programmata: è la proposta lanciata dalla Commissione europea nel suo nuovo disegno di legge sul diritto alla riparazione. Con le norme presentate, l’istituzione europea punta a dare ai cittadini la possibilità di rivolgersi a servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti – solitamente di due anni – sia scaduta. Saranno poi introdotti standard comuni di trasparenza su condizioni e prezzi delle riparazioni. Secondo le proposte, i produttori dovranno riparare i beni ancora in garanzia se costano lo stesso o meno di una sostituzione. I consumatori avranno anche il diritto di chiedere alle aziende di riparare i loro prodotti, se possono ancora essere riparati, entro 10 anni dall’acquisto, anche se non sono più in garanzia. La proposta dovrà ora essere negoziata fra Parlamento europeo e Stati membri, per ricevere l’approvazione.

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ALTRE NEWS DAL MONDO

SPAGNA – Anche la Spagna adotta una sua normativa in materia di whistleblowing. Lo scorso 13 marzo è infatti entrata in vigore la Ley 2/2023, di recepimento della Direttiva UE 2019/1937. Ai fini di una maggiore tutela del segnalante, la Spagna ha provveduto ad istituire una Autorità indipendente alla quale è stato assegnato il compito di (i) gestire i canali di segnalazione esterni e (ii) irrogare sanzioni in caso di violazioni della disciplina. 

SPAGNA/2 – L’AEPD, garante spagnolo, ha di recente sanzionato CaixaBank per trattamento illecito di dati personali. Il procedimento scaturiva dalla denuncia presentata da un cliente, il quale lamentava che CaixaBank avesse richiesto, attraverso una società di recupero crediti, il pagamento di un debito che era stato già annullato con sentenza. In particolare, dalle indagini dell’Autorità è emerso che nonostante il contratto tra le parti fosse ormai concluso, CaixaBank continuava a trattare i relativi dati del cliente, che continuava ad essere destinatario di sms che richiedevano il pagamento del debito. Per tale ragione, all’esito della propria attività ispettiva l’AEPD ha sanzionato CaixaBank con una multa di per 70 mila euro.

AUSTRIA – NOYB, l’organizzazione no profit sempre in prima linea nella lotta per la protezione dei dati personali dei cittadini europei, ha di recente reso noto che il Tribunale amministrativo federale austriaco (BVwG) ha confermato la decisione del Garante locale (DBS) in materia di accesso ai dati relativi al traffico e all’ubicazione. In particolare, è stata confermata la posizione secondo la quale la compagnia di telefonia A1 Telekom Austria avrebbe agito in maniera corretta non fornendo al reclamante i dati richiesti in quanto – anche alla luce del fatto che all’interno del contratto stipulato non era presente alcuna clausola che impedisca la cessione, anche temporanea, del dispositivo stesso – il richiedente non poteva validamente dimostrare di essere lui l’unico utilizzatore (e dunque il titolare dei dati). Non condividendo tale impostazione, che si tradurrebbe nell’impossibilità per gli interessati di accedere ai propri dati, NOYB ha già fatto sapere nel medesimo comunicato la sua intenzione di proporre reclamo avverso la decisione.

AUSTRIA/2 – L’Autorità austriaca per la protezione dei dati personali ha sanzionato il Ministero delle Finanze locale che, agendo su richiesta di una commissione parlamentare, ha divulgato al pubblico e ai media notizie riguardanti i procedimenti penali a carico di un membro del Parlamento austriaco. L’interessato si è rivolto all’Autorità garante, che ha ravvisato la mancanza di una base giuridica adeguata, avendo, infatti, la divulgazione, come unico scopo quello di danneggiare l’immagine politica dell’esponente parlamentare.

BRASILE – L’ANPD, Autorità garante brasiliana, ha annunciato di aver emesso una nota tecnica in cui ha precisato i confini di applicabilità della legge nazionale in materia di protezione dei dati (LGPD). In particolare, partendo dall’assunto che per il Codice Civile l’esistenza di una persona fisica termina con la morte, l’Autorità ha chiarito che la LGPD si applica verosimilmente al solo trattamento di dati personali riferibili a persone fisiche viventi, rimanendo esclusi dall’ambito di tutela della normativa i dati delle persone decedute.

CINA – La Cyberspace Administration of China (“CAC”) ha pubblicato, il 23 marzo 2023, le procedure per il controllo amministrativo delle azioni esecutive per le violazioni della normativa applicabile in materia di protezione dei dati e sicurezza. Le procedure stabiliscono i passaggi per le indagini e la raccolta delle prove da parte dei dipartimenti di sicurezza informatica e informazione, e le diverse situazioni per la gestione delle violazioni delle norme sulla protezione dei dati e sulla sicurezza. Inoltre, le disposizioni ricordano che, prima dell’irrogazione di sanzioni amministrative, i servizi di sicurezza informatica e informatica devono comunicare agli interessati il loro diritto di chiedere un’audizione, e che devono effettuare tale richiesta entro cinque giorni dal ricevimento della notifica. 

UNGHERIA – Il 21 marzo 2023 l’Assemblea nazionale ungherese ha annunciato l’introduzione di un disegno di legge sulla certificazione e la supervisione della sicurezza informatica. In particolare, il disegno di legge fornisce definizioni per il servizio di cloud computing, il sistema informativo elettronico e per i test di vulnerabilità remoti. Inoltre, il progetto stabilisce norme specifiche per i fornitori di servizi operanti in settori a rischio, nonché per i sistemi informativi elettronici dei fornitori di servizi e delle organizzazioni operanti in settori a rischio in determinate circostanze, specificate negli allegati. 

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Immagine di copertina di Kym Ellis grazie a Unsplash.