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News #46: Twitter ha un nuovo DPO (provvisorio..); il Garante blocca il riconoscimento facciale per il 2023; le App della World Cup tracciano troppi dati..

Immagine di copertina di Rhett Lewis grazie a Unsplash.

MERCATI DIGITALI

TWITTER – Ha fatto notizia la nomina di un Data Protection Officer temporaneo dopo che tre dei più alti dirigenti del social network – tra cui il CISO, il Chief Compliance Officer e proprio il CPO/DPO – hanno dato le dimissioni: come tutto a Twitter, anche la funzione privacy al momento è “provvisoria”. E dopo aver visto i (catastrofici) risultati della fase beta del progetto di attribuzione – a pagamento, ma pur sempre indiscriminata – della famosa #spuntablu – strumento utilizzato nel mondo dei social network per garantire che l’utente sia “verificato”, cioè che corrisponde esattamente alla persona cui si riferisce -, #ElonMusk decide di rinviare al prossimo 29 novembre il lancio ufficiale dell’iniziativa “premium”. La questione si aggiunge ad una lista già abbastanza lunga di criticità che hanno caratterizzato la nuova era di Twitter, che infatti perde consensi (la rivale #Mastodon conta già 1,6 milioni di utenti attivi). Va segnalata, tuttavia, anche una “buona notizia”: il governo USA ha fatto sapere che – almeno per il momento – l’amministrazione Biden non ha intenzione di indagare sull’operazione di acquisto, nonostante dei 44 miliardi offerti da Musk, almeno 7,1 sarebbero stati finanziati da investitori provenienti dall’Arabia Saudita e dal Qatar: la questione potrebbe avere, infatti, implicazioni dal punto di vista della #sicurezzanazionale.

AMAZON – Secondo le indiscrezioni, anche #Amazon si starebbe preparando ad affrontare un’ondata di licenziamenti – proprio mentre il suo CEO, #JeffBezos, si impegna pubblicamente in grandiose campagne di beneficenza. Sebbene in termini percentuali il licenziamento coinvolgerebbe solo il 3% dei dipendenti – il New York Times parla di circa 10 mila posti di lavoro a rischio – il dato preoccupante riguarda, più in generale, il trend negativo che sta investendo l’occupazione nella Silicon Valley. Nel frattempo, Amazon deve affrontare in USA anche l’annuncio di una #classaction che l’Electronic Privacy Information Center (“EPIC”) ha intenzione di avviare nel distretto di Washington, in relazione a pratiche sleali e ingannevoli che sfrutterebbero l’impiego di Dark Pattern al fine di confondere e fuorviare i consumatori, inducendoli a rinnovare i loro abbonamenti Amazon Prime fuorviando gli utenti che desiderano terminarli.

GOOGLE – Mathew J. Platkin, procuratore generale del New Jersey, ha recentemente reso noto che, insieme ai procuratori generali di altri 40 stati americani, ha stipulato un accordo con #Google del valore di 391,5 milioni di dollari (il più grande accordo multi-stato in materia di privacy della storia americana). L’accordo si colloca all’esito di una indagine aperta qualche anno fa in seguito ad un articolo pubblicato dall’Associated Post, nel quale si accusava Google di registrare i movimenti (e dunque, raccogliere dati di localizzazione) dei consumatori anche quando gli stessi consumatori avevano, in realtà, negato il relativo consenso. Oltre al pagamento della cifra pattuita, Google si è anche impegnato tra le altre cose a (i) divulgare in modo più chiaro e trasparente le informazioni relative al tracciamento della posizione dei consumatori e (ii) creare una pagina ad hoc in cui gli utenti possono ottenere informazioni dettagliate sui dati di posizione raccolti.

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PRIVACY

RICONOSCIMENTO FACCIALE E COMUNI ITALIANI – Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente aperto un’istruttoria nei confronti di due comuni italiani per valutare e prevenire possibili violazioni connesse all’utilizzo di strumenti di #videosorveglianza. Nel mirino dell’Autorità sono finite iniziative (non attuate ma solo annunciate) dei comuni di Lecce e Arezzo relative, rispettivamente, all’utilizzo (i) di sistemi di #riconoscimentofacciale ( dunque,trattamento di dati biometrici – particolari ai sensi del GDPR) e (ii) di #superocchiali dotati di tecnologia ad #infrarossi, capaci di rilevare infrazioni stradali e validità dei documenti del guidatore dalla sola lettura di una targa. Spetta ora ai comuni presentare all’Autorità tutta la documentazione a supporto della liceità delle loro iniziative: nella giornata di domani pubblicheremo un #approfondimento su questa news, corredato dai dettagli delle due istruttorie.

PARERE EDPS SUL “EU MEDIA FREEDOM ACT” – Il 14 novembre 2022 l’European Data Protection Supervisor (“EDPS”) ha annunciato la pubblicazione del parere n. 24/2022 sulla proposta di regolamento che istituisce un quadro comune per i servizi di media nel mercato interno (“European Media Freedom Act”). L’EDPS ha accolto con favore gli obiettivi perseguiti nel progetto per proteggere la libertà, l’indipendenza e il pluralismo dei media in tutta l’Unione europea. L’EDPS ha raccomandato che il progetto di legge includa basi giuridiche esplicite e chiare, e preveda la cooperazione tra le pertinenti autorità di controllo dell’Unione europea, comprese le autorità garanti degli Stati membri, secondo le rispettive competenze.

PARERE EDPS CYBERSICUREZZA – Col parere n. 23/2022 l’EDPS, Garante Europeo, si è pronunciato su una proposta di regolamento in materia di requisiti di #cybersicurezza per i prodotti con elementi digitali. Pur esprimendosi favorevolmente nei confronti delle intenzioni e delle misure suggerite dal regolamento, l’EDPS non manca di sottolineare, tuttavia, l’importanza – in un’ottica di maggior tutela – deii principi di  #PrivacybyDesign e #PrivacybyDefault (auspicando, dunque, per un loro inserimento).

SEGNALAZIONI TELEMARKETING AL GARANTE – E’ operativo il nuovo servizio #telematico per segnalare al Garante la ricezione di telefonate indesiderate, disponibile a questo link: esso sostituisce la modalità di segnalazione precedente, che avveniva tramite un – piuttosto desueto e scarsamente utilizzato – modulo #cartaceo.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFORMATICO – La BCE (Banca Centrale Europea) ha di recente diffuso online una pubblicazione in materia di valutazione del #rischioinformatico dal titolo “Towards a framework for assessing systemic cyber risk” (“Verso un quadro per la valutazione del rischio informatico sistemico”). Il documento si sofferma, in particolare, sui possibili “effetti collaterali” che i rischi informatici – il cui numero è sempre crescente- possono generare in termini di stabilità dei sistemi finanziari.

F.A.Q. DATA SERVICES ACT – Si segnala che dallo scorso 14 novembre è disponibile online sul sito dell Commissione Europea la versione aggiornata delle domande e risposte più frequenti in materia di #DSA.

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D. LGS. 231

COMPROMISSIONE  DI UN SITO GIÀ INQUINATO – La Suprema Corte di Cassazione ha di recente affermato (nella sentenza n. 39759, consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231) che non vale ad escludere il reato di #inquinamentoambientale (di cui all’452-bis c.p.) il fatto che un sito sia già compromesso a livello ambientale. Rigettando il corso, i giudici di piazza Cavour hanno fornito la loro interpretazione del concetto di “misurabilità” della compromissione inserito nella norma, chiarendo che (i) con tale termine il legislatore non si riferisce ad una procedura di “calcolo numerico degli effetti prodotti”, ma richiama l’astratta possibilità di valutare in termini quantitativa l’entità della compromissione e (ii) il fatto che un sito sia già inquinato non esclude che sia possibile causare un ulteriore aggravamento.

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NEWS DAL MONDO

NORVEGIA – L’autorità garante norvegese per la protezione dei dati (“Datatilsynet”) ha rilasciato, il 14 novembre 2022, una dichiarazione mettendo in guardia chi si reca in Qatar per la #CoppadelMondo FIFA sull’installazione delle applicazioni “Hayya” ed “Ehteraz”. L’autorità garante si è preoccupata, in particolare, dell’ampio accesso ai dati personali richiesto dalle applicazioni, spiegando che non è chiaro cosa facciano effettivamente o per cosa potrebbero essere utilizzati i dati personali degli utenti.

REGNO UNITO – L’ICO, Autorità garante del Regno Unito, ha annunciato di aver reso disponibile online un aggiornamento della sua guida ai trasferimenti internazionali di dati al fine di includere una nuova sezione dedicata valutazioni sul rischio del trasferimento, nonché per aggiungere un nuovo strumento di valutazione, il #TRA (scaricabile gratuitamente in formato word sul sito dell’Autorità). Lo strumento – che vuole porsi come alternativa in materia all’approccio dell’EDPB – ai compone di sei domande (poche ma ben strutturate) e di tabelle e linee guida che aiutano le società a interpretare i risultati della valutazione.

FRANCIA (SANZIONE CNIL A DISCORD) – L’autorità garante francese (“CNIL”) ha sanzionato per 800.000 euro. DISCORD Inc. – piattaforma che fornisce un servizio per chattare tramite microfono e/o webcam su Internet e messaggistica istantanea, in cui gli utenti possono creare server, canali di testo, voce e video – ritenendo commesse le seguenti violazioni: (i) aver conservato i dati personali per un periodo eccessivo (ii) violazione del diritto di informazione sui tempi di conservazione (iii) violazione degli obblighi di privacy by default e (iv) mancanza di misure di sicurezza adeguate. Il comunicato della CNIL sulla decisione è disponibile a questo link.

ARGENTINA – L’Autorità argentina per la protezione dei dati (“AAIP”) ha pubblicato (i) un progetto di legge per l’aggiornamento della normativa sulla protezione dei dati personali, a seguito di una consultazione pubblica e (ii) un report sullo sviluppo del progetto, in cui si sottolinea che l’aggiornamento della legge è un passo decisivo per aumentare le garanzie necessarie per la protezione dei dati personali nella società dell’informazione, e per stabilire regole chiare per promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’economia in Argentina.

SPAGNA – L’autorità spagnola per la protezione dei dati personali (“AEPD”) ha inflitto una sanzione di 70.000 euro a una banca, successivamente ridotta a 48.000 euro, a seguito di un reclamo di un privato. Il ricorrente aveva richiesto un certificato di proprietà per proprio conto alla banca, ricevendo una copia di un contratto di terzi per un errore operativo. Il ricorrente ha prontamente informato la banca, ma continuava ad avere accesso al documento attraverso la chat di contatto. Nella sua decisione, l’AEPD ha tenuto conto che la banca ha, in seguito, eliminato l’accesso del cliente al fascicolo del contratto e che, sebbene la conversazione tra la banca e il ricorrente sia stata salvata, il collegamento al fascicolo è stato rimosso. La decisione dell’AEPD, in spagnolo, è disponibile a questo link.

TANZANIA – Il Parlamento della Tanzania ha recentemente approvato il disegno di legge in materia di protezione dei dati personali. Il documento mira a stabilire un livello minimo di protezione dei dati nelle fasi di raccolta e trattamento degli stessi, nonché alla creazione di una Commissione ad hoc per la loro protezione. Vengono in tal modo fissati i criteri in base ai quali le informazioni personali possono formare oggetto di divulgazione e/o trasferimento internazionale – recependo, peraltro, anche il concetto di #adeguatezza di matrice comunitaria. Tra le altre novità, anche la proposta della emanazione del Personal Information Protection Act 2022. In tema di sanzioni, il tetto massimo viene fissato 100 milioni (corrispondenti a poco più di 41 mila euro).

CALIFORNIA – Il tribunale distrettuale della California, a seguito di una class action, ha approvato un accordo da 90 milioni di dollari con Meta, e ha imposto un ordine di sequestro e cancellazione di tutti i dati raccolti impropriamente entro il 10 febbraio 2023. I ricorrenti hanno denunciato che Meta aveva consapevolmente intercettato e tracciato l’attività Internet degli utenti su pagine che mostravano un pulsante “Mi piace”, utilizzando i cookie. L’accordo è disponibile a questo link.

TWITTER & MUSK: una lunga storia (d’amore?)

La vicenda più controversa, discussa ed avvincente del 2022, capace di tenere tutto il mondo col fiato sospeso? Senza dubbio “Twitter – Musk”.

Elon Musk, imprenditore sudafricano patron di Tesla e SpaceX, è un “twitteriano” della prima ora: la sua adesione risale al 2009, solo tre anni dopo il lancio del social, e da allora non ha mai smesso di usarlo, fino a diventarne CEO lo scorso ottobre, al motto di “Let that sink in”.

Innovativo ed eccentrico – certamente uno dei personaggi più controversi della nostra epoca – Musk ha da ormai quasi 15 anni eletto Twitter come il suo canale “ufficiale” per comunicare con il mondo, non solo da imprenditore ma anche come privato cittadino.

Alcuni dei suoi tweet sono ormai passati alla storia (non sempre per essersi rivelati idee geniali).

È il caso di quello in cui affermava che le azioni di Tesla valessero troppo. Poche ore dopo, il valore delle azioni era crollato drasticamente.

O quello in cui inneggiava al bombardamento di Marte (già nel 2015 aveva affermato in una intervista che l’unico modo per rendere il pianeta rosso abitabile fosse bombardarlo con armi termonucleari).

Famose anche i suoi tweet di dissenso nei confronti delle misure anti Covid-19 attuate negli USA, in particolar modo in California – culminate poi nello spostamento della sede di Tesla in Texas.

CRONISTORIA

Dallo scorso 27 ottobre Elon Musk è il nuovo CEO di Twitter.

Ma partiamo dall’inizio..

GENNAIO: a fronte del suo decennale amore per il social dell’uccellino, all’inizio dell’anno Musk comincia una vera e propria “corsa alle azioni” della società.

MARZO: lo “shopping sfrenato” lo porta a detenere oltre il 9% delle azioni di Twitter, rendendolo di fatto il maggiore azionista individuale della società. È a questo punto che il caso diventa pubblico e scoppia a livello mediatico.

APRILE: a fronte di una tale evidenza, viene offerto a Musk un posto d’onore in seno al Consiglio di Amministrazione della società. L’offerta viene tuttavia rifiutata.

A rendere pubblica la rinuncia – che pare essere pervenuta ai vertici nello stesso giorno in cui la nuova composizione del CdA avrebbe dovuto riunirsi – è Parag Agrawal, l’allora CEO.

Solo qualche giorno dopo “il gran rifiuto” viene rivelata la notizia secondo la quale Musk si sarebbe offerto di acquistare la società per la stratosferica cifra di 44 miliardi di dollari.

È a questo punto che il CdA fa la sua mossa, adottando all’unanimità una soluzione per contrastare l’acquisizione, la cd. poison pill – (letteralmente, pillola avvelenata) nota strategia delle società quotate spesso usata per contrastare l’acquisto di una intera società da parte di un singolo azionista. In buona sostanza, attraverso un aumento di capitale vengono create in maniera artificiale nuove azioni da offrire a prezzo di saldo agli altri stakeholders. In tal modo si raggiunge il duplice risultato di (i) far salire il valore delle singole azioni e (ii) far scendere la percentuale di azioni possedute dal potenziale compratore.

Nonostante la predisposizione del piano “letale”, viene comunque raggiunto un accordo: Musk comprerà Twitter per la cifra pattuita. A tal fine, oltre 8 miliardi di dollari di azioni Tesla vengono vendute per finanziare l’acquisto.

MAGGIO:l’accordo subisce una battuta di arresto. Il patron di Tesla nutre forti preoccupazioni in merito all’effettivo numero di utenti fake presenti sulla piattaforma, e chiede pertanto maggiori (e comprovate) rassicurazioni a riguardo.

LUGLIO: come conseguenza del silenzio di Twitter, il piano di acquisizione rischia di saltare. Il papà di Tesla e Space X (ma anche di X Æ A-12) afferma pubblicamente le sue intenzioni di abbandonare l’offerta.

Il dietrofront genera una durissima reazione da parte della società, che decide di fare causa al magnare sudafricano.

Un giudice del Delaware viene investito della controversia. La data di inizio del processo viene fissata al 17 ottobre.

AGOSTO: in seguito alle dichiarazioni di Pieter Zatko (ex capo della sicurezza di Twitter) circa la sistematica noncuranza della società al problema dei bot e degli account falsi – e, più in generale, della sicurezza informativa – Musk decide di inserirlo nella lista delle persone da far salire al banco dei testimoni. Ci si prepara al processo.

OTTOBRE: dopo i fatti dell’estate, vengono nuovamente (ed incredibilmente) stravolte le carte in tavola. Musk si offre di mantener fede alla sua proposta iniziale (e cioè l’acquisto del social per 44 miliardi di dollari) e Twitter si dichiara pronto ad accettare.

Per decisione dell’autorità giudiziaria il processo viene quindi rinviato a novembre. Viene così concessa ad entrambe le parti una nuova deadline per raggiungere una soluzione condivisa: il 28 ottobre è il termine ultimo per trovare un accordo.

A due giorni dalla scadenza del termine viene pubblicato un video nel quale è possibile vedere Musk entrare nel quartier generale di Twitter portando con sé un lavello da cucina (il “let that SINK (lavello) in” di cui alla foto sopra). Gli osservatori interpretano il gesto come un bizzarro, ma positivo, presagio. In perfetto stile Elon Musk.

Nel pomeriggio del 27 ottobre, solo qualche ora prima del gong, arriva la notizia: l’acquisto è stato completato.

The bird is freed”, “l’uccellino è stato liberato”. Questo il primo tweet di Musk nelle vesti di nuovo CEO.

UNA NUOVA ERA

Dopo aver epurato il vertice di Twitter dai suoi dirigenti – tra gli altri, proprio (e ovviamente) il CEO Parag Agrawal, oltre al responsabile legale con cui aveva anche avuto degli screzi in precedenza – tocca ai dipendenti: con una semplice e-mail viene comunicato a 3.500 lavoratori della compagnia (il 50% del totale!) che non c’è più spazio per loro in società.

Una class action è attualmente radicata presso il Tribunale di San Francisco per violazione del periodo di preavviso di 60 giorni previsto dalla normativa californiana in materia di licenziamento.

Il maxi-licenziamento, che precede solo di qualche giorno quello ancor più disastroso di Facebook (si parla a riguardo del più grande licenziamento della storia delle big tech, circa 11.000 persone) ha chiaramente toccato la sensibilità di tutti gli osservatori.

Ma non finisce qui!

Ad aggravare la situazione arriva una lettera aperta dell’Alto Commissario dell’ONU, Volker Türk, in cui viene invocato il rispetto dei diritti umani.

Il timore concreto è che le nette posizioni del nuovo CEO in materia di (massima ed estrema) libertà di espressione possano avallare pericolose e gravissime pratiche, come quella dell’hate speech.

È evidente che la nuova era di Twitter non sia partita nel migliore dei modi. Come andrà a finire?

News #44: il Data Markets Act è legge (e il 2 maggio 2023 sarà applicabile); colpa di organizzazione e modello 231 per la Cassazione; TwitterSaga, again..

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PRIVACY

DIGITAL MARKETS ACT – Con la sua entrata in vigore lo scorso 1 novembre, il DMA diventa ufficialmente legge. La nuova legge sui mercati digitali si prefigge l’obiettivo di porre fine alle pratiche sleali poste in essere da quelle aziende definite #gatekeeper – quelle cioè che, fungendo da punto di incontro tra utenti commerciali e consumatori, godono di una posizione privilegiata che, sostanzialmente, consente loro di “dettare le regole del gioco”, col rischio di compromettere il delicato l’equilibrio dell’economia digitale. Tre i criteri fissati dal DMA per qualificare un’impresa come gatekeeper: (i) le dimensioni in termini di fatturato, (ii) il numero di utenti finali raggiunti (45 milioni su base mensile o almeno 10 mila su base annua) e (iii) l’aver raggiunto una posizione consolidata e duratura, attraverso il raggiungimento degli obiettivi fissati dal secondo criterio per almeno tre anni. Nel mirino dell’UE rientrano quindi sicuramente le #bigtech americane – come Facebook, Google, Amazon – nei confronti delle quali l’UE fissa specifici obblighi e divieti. Il DMA comincerà ad essere applicato il 2 maggio 2023: da tale momento i potenziali gatekeeper avranno due mesi per comunicare alla Commissione i propri risultati al fine di consentire una loro corretta qualificazione ai fini delle nuove regole comunitarie.

CODICE DI CONDOTTA SIC – Lo scorso 4 novembre il Garante per la protezione dei dati personali ha comunicato sulle proprie pagine di aver definitivamente approvato il testo del #Codicedicondotta degli operatori del settore di informazione creditizia. Il Codice, che entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, va a definire un pacchetto di garanzie e tutele finalizzate ad assicurare il corretto funzionamento del mercato creditizio e finanziario, nel rispetto dei diritti degli interessati. In quest’ottica il Codice specifica, tra le altre cose, le tipologie di dati che possono formare oggetto di trattamento, i tempi di conservazione e le modalità con cui mantenere informati gli interessati. Il nuovo Organismo di Monitoraggio (#OdM) è stato investito del compito di vigilare sull’osservanza delle regole fissate dal Codice e di tutelare i consumatori in caso di problemi con i Sistemi di informazione creditizia: a tale organo dovrà essere proposto reclamo in caso di violazioni, ferma restando la possibilità di adire il Garante, per tutto quanto di sua competenza.

“AI ACT” –  La presidenza ceca del Consiglio dell’Unione ha presentato agli altri paesi membri la versione finale del #AIACT, il nuovo strumento europeo finalizzato a regolamentare l’#intelligenzaartificiale in relazione al “rischio potenziale”, secondo quanto riporta Euractiv. Il testo, solo lievemente modificato rispetto alla precedente versione proposta qualche settimana fa, si sta dunque avviando verso l’approvazione definitiva da parte dei Ministri dell’UE, prevista per il prossimo 6 dicembre in occasione della riunione del Consiglio Telecomunicazioni.

AGGIORNAMENTO ISO – A fronte dei sempre più frequenti e sofisticati attacchi informatici e nell’ottica di una migliore gestione della sicurezza delle informazioni, l’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) ha recentemente annunciato di aver rilasciato una nuova versione della sua ISO/IEC 27001.

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D.LGS. 231

RINVIATA LA RIFORMA CARTABIA – Nel Consiglio dei Ministri del 31 ottobre il Governo ha approvato il D.L. 162/2022, con cui è stata posticipata l’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2022 recante norme per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari. La riforma, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 ottobre, sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° novembre, modificando il termine per la pubblica accusa per richiedere il decreto penale di condanna nei confronti dell’ente. Il D.L. 162/2022 ha invece rinviato di due mesi la data di efficacia delle modifiche, fissandola – al momento – al prossimo 30 dicembre.

REATI COLPOSI – E’ stata pubblicata la sentenza della Cassazione n. 39615/2022 sui reati colposi in materia 231, a seguito del ricorso presentato da una società, condannata sia in appello che in primo grado, per lesioni colpose patite da un proprio dipendente, rimasto schiacciato nel 2008 durante lavori all’interno di un silos. Per quanto riguarda la #colpa di #organizzazione, in primo luogo, essa deve essere specificamente provata in giudizio, avendo riguardo (i) al concreto assetto organizzativo adottato dall’impresa in tema di prevenzione e (ii) al nesso causale tra la carenza organizzativa e il verificarsi del reato presupposto. La sentenza dei giudici di legittimità, inoltre, ripercorre e sintetizza l’evoluzione giurisprudenziale in materia di norme sulla sicurezza sul lavoro in ambito 231, ponendo l’attenzione su (i) il c.d. criterio di #compatibilità, in virtù del quale, per potersi apprezzare l’interesse o il vantaggio dell’Ente, va effettuata una valutazione rispetto alla condotta e non all’evento; (ii) sulla #natura #soggettiva del criterio dell’interesse, dato che esso rappresenta l’intento del reo di procurare un beneficio all’ente mediante la commissione del reato, tale valutazione va fatta solo a priori; (iii) sul #vantaggio, che è un criterio oggettivo, da analizzare a posteriori perché legato all’effettiva realizzazione di un profitto in capo all’ente come conseguenza della commissione del reato.

DIRETTIVA PIF – È entrato ufficialmente in vigore ieri il D. Lgs. 156/2022 – pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 ottobre, recante “Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 14 luglio 2020, n.75, di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa  alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale” – c.d. #correttivoPIF. Con i suoi sei articoli, il Decreto apporta modifiche a reati quali, tra gli altri, quelli #tributari previsti dall’art. 25-quinquiesdecies del D. Lgs. 231/2001.

COMMISSARIAMENTO E PATTEGGIAMENTO – Una società indagata per corruzione può, comunque, accedere all’applicazione della pena su richiesta delle parti (“patteggiamento”): lo ha affermato la Cassazione con la sentenza n. 40563/2022, stabilendo che il commissariamento non può essere inserito tra le sanzioni amministrative applicabili, ma rappresenta una misura diversa che non impedisce di patteggiare.

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MERCATI DIGITALI

TRUFFE VIA SMS –  Sono state segnalate dalla Consob, da ultimo con la comunicazione del 31 ottobre, numerose truffe via SMS, che fanno indebitamente leva sulla notorietà del marchio #Amazon per estorcere ai risparmiatori denaro o dati personali, e prospettano opportunità di guadagno irrealistiche legate al presunto acquisto di azioni della piattaforma e-commerce. La Consob precisa che le truffe, non realmente riconducibili ad Amazon, risultano finalizzate all’acquisizione di dati personali e/o somme di denaro degli utenti. Amazon stessa conferma l’accaduto, e precisa che le comunicazioni via e-mail, sms o telefono da parte di Amazon non includono mai richieste di informazioni personali e/o proposte di investimenti finanziari finalizzati ad opportunità di guadagno.

MULTA A MEDIAWORLD PER PRATICHE COMMERCIALI INGANNEVOLI – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”) ha sanzionato Mediaworld per aver messo in atto una prassi commerciale nei confronti di prodotti IT particolarmente desiderati dai consumatori (smartphone, pc, iPad, playstation, smart tv) che, in media, presentano un prezzo non irrisorio e che vengono di frequente esposti al pubblico in “offerta”. Secondo l’AGCM, infatti, nei volantini e nei cartelli in negozio la società ha utilizzato modalità ingannevoli per promuovere tali prodotti, spesso presentati come in promozione e invece abbinati e venduti insieme ad un prodotto accessorio, facendo pagare così al consumatore un prezzo superiore e diverso rispetto a quello pubblicizzato.

TWITTER SAGA – Dopo i vertici societari, tocca a dipendenti: #Musk continua a licenziare. Dai dati disponibili online pare che ad essere colpiti dalla nuova mossa di Mr. Tesla sarebbero oltre 3 mila persone (ben il 50% dei dipendenti!). A colpire non è solamente il merito della scelta – che, secondo Musk, sarebbe “obbligata” a fronte delle perdite che stanno investendo la società – quanto, soprattutto, le modalità di comunicazione prescelte. È stata infatti una semplice e-mail a comunicare ai dipendenti le sorti della loro permanenza in #Twitter. I lavoratori licenziati non hanno comunque aspettato a fare la loro mossa: una class action è già stata presentata al Tribunale Federale di San Francisco per violazione della legge californiana in materia di licenziamento (in spregio all’obbligo di preavviso di licenziamento fissato a 60 giorni, Twitter ha, immediatamente dopo la comunicazione, bloccato gli account dei dipendenti coinvolti). La gestione del caos con i dipendenti si aggiunge, per altro, alla delicata questione dei rapporti della società con i suoi investitori, molti dei quali – come L’Oreal e Volkswagen – cominciano ad abbandonare la nave.

DATA ACT – E’ stato pubblicato il report dell’European Telecommunications Network Operators (“ETNO”) sul #impatto del Data Act – la proposta di regolamento relativo a norme armonizzate in materia di accesso equo ai dati e di loro uso – sugli operatori di telecomunicazioni europee. Lo studio #analizza come le nuove regole proposte influenzeranno i modelli di business, sia quelli già esistenti che quelli emergenti, nei mercati B2B, B2C, business-to-government (“B2G”), cloud e edge computing. Le fonti di dati per realizzare lo studio sono state raccolte attraverso un sondaggio e varie interviste.

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NEWS DAL MONDO

UK GDPR vs. UE GDPR – Dal 2 al 4 novembre alcuni eurodeputati membri della LIBE (Commissione per le libertà civili) sono volati a Londra per discutere con alcune importanti figure britanniche (tra cui funzionari di governo e membri delle Camere) delle possibili conseguenze della riforma in materia di protezione dei dati personali. In particolare, la missione esplorativa consentirà all’Unione di valutare l’effettiva adeguatezza dell’UK alla luce del GDPR e del LED (direttiva in materia di trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti per finalità di prevenzione, investigazione e repressione di reati).

GIAPPONE – Il Paese punta a un deciso rafforzamento della propria unità di difesa informatica: secondo quanto reso noto in un comunicato del ministero della Difesa, Tokyo rinforzerà notevolmente il proprio organico di esperti in materia di cybersecurity, puntando a contare anche su più di cinquemila addetti militari specializzati, entro il 2027.

SPAGNA – L’Autorità garante spagnola, AEPD, si è recentemente pronunciata nei confronti di una società per il trattamento di dati personali di soggetti minori (infraquattordicenni) in violazione delle disposizioni #GDPR nonché della legge locale in materia di servizi della società dell’informazione e del commercio elettronico (LSS). Dai rilievi dell’Autorità sarebbe in particolare emerso, tra le altre cose, che la Società (i) raccoglieva dati personali in assenza di consenso, (ii) procedeva a conservarli senza prevedere un idoneo tempo di conservazione, (iii) forniva le informazioni di trattamento esclusivamente in inglese (lingua non ufficiale del Paese e, in quanto tale, di non facile comprensione per la gran parte degli utenti). Inoltre, in violazione dell’art. 8 del Regolamento, le pagine web della società risultavano sforniti dei meccanismi idonei a raccogliere il consenso dei genitori o tutori dei minori. Alla luce di tali gravi violazioni, l’AEPD ha irrogato alla società una importante sanzione, di oltre mezzo milione di euro.

PERÙ – L’Autorità garante peruviana, ANPD, ha di recente approvato la “Guida all’implementazione delle Clausole Contrattuali Tipo per il trasferimento dei dati personali”, strumento che consentirà un trasferimento di dati personali sicuro ed in linea con gli standard internazionali.

INDIA – Pubblicate nella Gazzetta Ufficiale le nuove modifiche alle norme sugli intermediari IT,  che puntano a rafforzare i requisiti di due diligence e a garantire la responsabilità dei social media e di altri intermediari online.

USA – Il 31 ottobre la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (“CISA”) ha pubblicato due schede che illustrano le minacce contro i sistemi che utilizzano l’autenticazione a più fattori (“MFA”). La CISA ha esortato tutte le organizzazioni a implementare l’autenticazione multifattoriale resistente al phishing o la corrispondenza dei numeri come misura di mitigazione provvisoria.

UCRAINA – È stato presentato al Parlamento ucraino un progetto di legge sulla protezione dei dati, volto a disciplinare il trattamento dei dati personali, nonché di altri tipi di dati, comprese le informazioni biometriche. La legge si rende necessaria soprattutto in quanto la legislazione attuale non garantisce pienamente la protezione dei dati personali in Ucraina, alla luce dello sviluppo degli standard internazionali in questo settore.

News #43: il diritto UE non favorisce la conservazione degli indirizzi IP; siti web aziendali “sicuri”​, o è sanzione; molte novità per la 231

Immagine di copertina di Paul Green grazie a Unsplash.

PRIVACY

CONSERVAZIONE DEGLI INDIRIZZI IP – E’ stato pubblicato il 27 ottobre il parere dell’Avvocato Generale nella causa C-470/21 della Corte di Giustizia dell’Unione europea, che ha sostenuto che il diritto dell’Unione europea non deve essere #interpretato in un’ottica di #conservazione generale e indiscriminata degli indirizzi IP assegnati alla fonte di una connessione; piuttosto, essi devono essere conservati per un periodo di tempo #limitato e strettamente #necessario ai fini della prevenzione dell’indagine, dell’accesso e del perseguimento di reati online, in mancanza di altri mezzi di indagine.

NEWSLETTER DEL GARANTE – Pubblicata lo scorso 24 ottobre l’ultima newsletter del Garante per la protezione dei dati personali. Tra le notizie, il parere positivo nei confronti del #Bonusvista, l’iniziativa del Ministero della Salute che prevede l’elargizione di un contributo una tantum per l’acquisto di occhiali da vista o di lenti a contatto correttive. Nel corpo della newsletter il Garante rende inoltre nota la sottoscrizione della Convenzione attuativa del #Protocollodintesa Garante – CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), avente l’obiettivo di stimolare occasioni di confronto e approfondimento di tematiche particolarmente rilevanti nel settore informatico con particolare riguardo al rispetto dei principi e della normativa applicabile in materia di protezione dei dati personali.

NIENTE SSL SUL SITO? AHI AHI AHI AHI – L’Autorità Garante italiana ha sanzionato un’azienda per 15.000 Euro per non aver protetto adeguatamente i dati dei clienti registrati sull’area riservata del proprio #sitoweb. Per scongiurare il rischio di furti d’identità e garantire adeguata tutela dei dati personali, infatti, l’interazione degli utenti con un sito web ai fini della trasmissione di dati personali deve essere protetta con protocolli tecnologici di sicurezza almeno adeguati agli #standard più diffusi (come SSL / HTTPS). Tali obblighi, ha precisato il Garante, si applicano anche ai sistemi preesistenti alla data di efficacia del GDPR.

CYBERSECURITY SENZA SCOPO DI LUCRO – E’ stata istituita la Cyber Security Italy Foundation, un ente senza scopo di lucro che si propone di diffondere e promuovere la #cultura della #cybersicurezza. La fondazione, nell’ottica di fornire supporto alla collettività mediante lo svolgimento di programmi e progetti di intervento, organizzerà iniziative nei settori della formazione, della sicurezza dei dati informatici, dell’intelligenza informatica e della ricerca scientifica e tecnologica.

DATA E AI ACTS – Oltre alla pubblicazione del “DSA” nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, avvenuta lo scorso 27 ottobre, il Consiglio dell’Unione europea ha presentato #revisioni sui primi cinque capitoli della nuova legge sui dati, che chiariscono la possibilità per gli utenti di accedere ai dati che hanno contribuito a generare, indipendentemente dal luogo di stabilimento. Con riguardo all’intelligenza artificiale (#IA), i co-legislatori del Parlamento europeo stanno valutando una posizione comune e proponendo modifiche alla formulazione originale. In tema di #riservatezza, i deputati hanno proposto che i principi di limitazione delle finalità e minimizzazione dei dati si applichino alla richiesta di informazioni presentata dalle autorità competenti al fornitore di Intelligenza Artificiale.

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D. LGS. 231

MODIFICHE SULLA LOTTA ALLA FRODE CHE LEDE GLI INTERESSI FINANZIARI DELL’U.E. – E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D. Lgs. 156/2022 (in vigore dal 6 novembre 2022), che modifica (i) il D. Lgs. 75/2020 – di attuazione della direttiva relativa alla #frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione europea mediante il diritto penale – e (ii) il relativo reato 231 (Art. 25-quinquiesdecies), che, in relazione alla commissione dei reati tributari, li estende all’ambito di sistemi fraudolenti #transfrontalieri connessi al territorio di almeno un altro Stato membro dell’Unione europea. 

MODIFICA 231 DALLA RIFORMA CARTABIA – L’art. 68 del D. Lgs. 150/2010, recante norme per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari (“Riforma Cartabia”, in vigore dal 1 novembre) ha modificato l’art. 64 del D. Lgs. 231/2001 e ha esteso da sei mesi a un anno il termine per la pubblica accusa per richiedere il decreto penale di condanna nei confronti della persona giuridica. La relazione illustrativa alla Riforma Cartabia spiega che tale termine si adegua (i) al termine, anch’esso annuale, di durata delle indagini preliminari per i delitti diversi delle contravvenzioni e (ii) al termine previsto per i delitti di cui all’art. 407 co. 2 c.p.p., per i quali il termine è un anno e sei mesi.

NOMINA DIFENSORE DELL’ENTE – Con sentenza n. 38149 (consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231) i giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno ribadito l’esistenza di un generale e assoluto #divieto di #rappresentanza #processuale dell’ente anche nei confronti degli amministratori indagati per il reato presupposto – e dunque, non solamente per gli amministratori indagati. La nomina del difensore dell’ente, infatti, anche laddove operata da parte dell’amministratore indagato, può in concreto essere produttiva di effetti potenzialmente dannosi per la società.

ILLECITA INTERMEDIAZIONE DI MANODOPERA E FATTURAZIONE- Secondo quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza n. 33994 (consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231), l’illecita #intermediazione di #manodopera – qualora posta in essere sotto le mentite spoglie di appalto di servizi – comporta come ulteriore conseguenza la produzione di fatture oggettivamente false, da cui discende la relativa responsabilità 231 tanto per il soggetto che le emette quanto per quello che le riceve e le utilizza.

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MERCATI DIGITALI

FACEBOOK – È stato recentemente reso pubblico da Meta (prontamente ripreso dalla stampa specializzata) un rapporto secondo il quale sarebbe stata rilevata l’esistenza di oltre 400 app progettate per #rubare le informazioni di accesso degli utenti di Facebook. La società di Menlo Park fa sapere che i risultati sono già stati condivisi con Google e Apple, che gli utenti potenzialmente coinvolti sono stati contattati e, in ultimo, che le app – già prima della pubblicazione del rapporto – sono state #rimosse.

TWITTER – “Qual è il grado di vitalità di Twitter?” è stato il quesito posto qualche mese fa da Elon Musk sul suo account, che ha ricevuto risposta da un report interno del social network, dal titolo “Dove sono finiti i tweeter?”. Il report rivela, tra le altre cose, che, a livello di contenuti, gli interessi degli utenti stanno #cambiando: il mondo delle criptovalute e i cosiddetti contenuti “non sicuri per il lavoro” (Nsfw), che includono nudità e pornografia, sono oggi fra gli argomenti di maggiore interesse (13% del totale). Allo stesso tempo, l’interesse per notizie, sport e intrattenimento sta #diminuendo tra questi utenti. I tweet su questi argomenti sono molto desiderabili per gli inserzionisti.

TWITTER/2 – “The bird is freed”, l’uccellino è stato liberato. L’annuncio arriva giusto qualche ora prima dell’inizio del processo dinanzi al Tribunale del Delaware (che dunque non prenderà mai le mosse): per la cifra di 44 milioni di dollari, il social è stato ufficialmente acquistato dal patron di Tesla. Dopo mesi di reciproche offensive mediatiche, la #controversia “Twitter vs Musk” volge finalmente al termine. La nuova era del social di  viene inaugurata da un’importantissima e significativa decisione del suo nuovo “numero uno”, la #destituzione dei quattro dirigenti più importanti, compreso il CEO Parag Agrawal. Rimaniamo ora in attesa di scoprire le #prossime #mosse di Mr. “Chief Twit”.

TELECOMUNICAZIONI E NUOVE RETI – L’indagine annuale dell’Area studi di Mediobanca sul settore delle telecomunicazioni ha mostrato una netta #diminuzione nel traffico di SMS e di telefonate (la rete mobile in drastico calo rispetto alla fissa), causata dalla evidente diffusione delle reti di nuova generazione per la banda ultra-larga fissa e del 5G. I dati mostrano che, però, il nostro Paese resta #indietro sull’accesso a queste tecnologie e sulle competenze digitali di base. L’indagine paragona anche l’andamento italiano alla media dell’Unione europea, che rimane indietro rispetto a Cina e Stati Uniti, i quali hanno #potenziato gli investimenti per diffusione delle nuove reti mobili.

DIGITALIZZAZIONE E TV – Si è tenuto a Milano il 26 ottobre l’evento “Buongiorno Advanced Tv”, organizzato da AudienceXpress, sul tema della #digitalizzazione e del cambiamento che alimenta i formati della televisione. Si è discusso, tra i vari temi, di targettizzare l’utente per le #campagnepubblicitarie con la possibilità di raggiungere audience ampie e sempre più precise. E’ stata anche rilevata una sensibilità in crescita rispetto al mercato: dalla ricerca condotta da AudienceXpress, è risultato che l’83% dei responsabili marketing italiani si aspetta un incremento dei budget in Advanced TV nel 2023, con il 95% disposto a investire sulle piattaforme supportate dalla pubblicità. Si tratta di percentuali sopra la media europea, che lasciano immaginare un #futuro sistema in grado di offrire opportunità a inserzionisti ed editori.

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NEWS DAL MONDO

44° GLOBAL PRIVACY ASSEMBLY – Questa settimana la Turchia ha ospitato la 44° Assemblea globale sulla privacy. L’evento ha riunito #autorità di regolamentazione, funzionari governativi e molte altre parti interessate provenienti da tutto il mondo. Fra i temi trattati, (i) entro la fine dell’anno l’EDPB chiuderà la sua prima azione coordinata di #enforcement sull’uso dei servizi cloud nel settore pubblico, e aprirà la sua seconda azione incentrata sul ruolo dei responsabili della protezione dei dati all’inizio del prossimo anno; (ii) i delegati statunitensi hanno confermato che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (“OCSE”) sta raggiungendo un punto di svolta nelle #discussioni sulle pratiche di accesso dei governi membri dell’OCSE. Questi colloqui sono stati oggetto di attenzione da parte della comunità, in quanto potenzialmente in grado di sciogliere alcuni attriti sui trasferimenti di dati tra le varie giurisdizioni. Ulteriori sviluppi sul tema potrebbero essere approvati formalmente durante la riunione ministeriale dell’OCSE di dicembre.

AUSTRALIA – A fronte dell’inefficacia dimostrata dalle misure attualmente esistenti, Mark Dreyfus, procuratore generale dell’Australia, ha recentemente annunciato che il Governo locale è in procinto di introdurre una #nuova #legislazione finalizzata ad aumentare le sanzioni connesse a gravi violazioni della normativa privacy.  Il disegno di legge si inserisce in un progetto di più ampio respiro, una riforma completa della legge sulla privacy che dovrebbe vedere la luce già alla fine di quest’anno.

BADEN-WÜRTTEMBERG – L’autorità garante del Baden-Württemberg ha recentemente reso disponibili per il #download (gratuito!) delle icone da includere nelle informative privacy al fine di rendere fruibili in maniera più semplice le informazioni in esse contenute. Attraverso l’uso di questo nuovo #strumento, i titolari del trattamento saranno messi in condizione di poter spiegare agli interessati, in modo chiaro e comprensibile, tutti gli avvisi relativi al trattamento e alla protezione dei dati personali. Le #icone, presentate negli scorsi giorni a Stoccarda, dovranno essere presentate prossimamente anche al Comitato Europeo per la protezione dei dati (EDPB) in modo tale da valutare possibili ed ulteriori usi nel resto d’Europa.

SPAGNA – L’AEPD, autorità garante spagnola, ha recentemente inflitto una sanzione di 12 mila euro (poi ridotta a 9 mila e 600 euro) a Vodafone España per violazione dell’art. 48.1(b) della legge generale sulle telecomunicazioni e, più segnatamente, per #chiamate di #marketing #illegali. Secondo i risultati dell’istruttoria condotta dall’autorità, Vodafone avrebbe ripetutamente inoltrato chiamate di marketing anche nei confronti di chi, essendo registrato all’interno della Robinson list (l’equivalente del nostro Registro delle opposizioni), vi si era preventivamente opposto. 

SPAGNA/2 – Lo scorso 25 ottobre il Garante spagnolo ha annunciato il lancio di un nuovo strumento di consulenza. Si tratta di #AsesoraBrecha, un tool gratuito in grado di supportare i titolari del trattamento e guidarli affinché, caso per caso, capiscano se è necessario o meno effettuare una notifica di #databreach all’autorità competente.

REGNO UNITO – L’Information Comissioner’s Office (“ICO”) ha pubblicato una #dichiarazione il 26 ottobre in cui (i) esprime preoccupazione per l’incapacità degli #algoritmi con tecnologie biometriche di rilevare adeguatamente gli aspetti emotivi delle persone (così creando dei “bias” nei sistemi) e (ii) specifica che una #analisi delle #emozioni nelle tecnologie biometriche si basa sulla raccolta, l’archiviazione e l’elaborazione di una serie di dati personali, tra i quali le risposte comportamentali o emotive e, in alcuni casi, dati particolari. L’ICO ha sottolineato che sta predisponendo una #guida sull’utilizzo delle tecnologie biometriche già utilizzate con successo nell’industria, che sarà pubblicata nella primavera del 2023.

FRANCIA & SUD COREA – L’autorità francese per la protezione dei dati (“CNIL”) e la Commissione sudcoreana per la protezione delle informazioni personali (“PIPC”) hanno annunciato, il 26 ottobre 2022, un accordo di #cooperazione che prevede (i) ricerche congiunte sulle nuove tecnologie e sulle questioni relative alla protezione dei dati; (i) condivisione di best practice ed esperienze, anche nell’ambito delle loro indagini; (iii) organizzazione di seminari e formazione; e (iv) scambio di funzionari tra le due autorità.

News #42: cookie wall e “pagamento”​ con i dati, è rivoluzione; report OCSE sulla corruzione, l’Italia non brilla; TikTok apre il suo marketplace.

Immagine di copertina grazie a Dall-E (Alberto Scirè).

PRIVACY

PAYWALL E COOKIE WALL, ORA SI “PAGA” CON I DATI – Ha fatto molto rumore, anche al di fuori del “circolo” degli esperti privacy, l’iniziativa di Gruppo GEDI, Il Fatto Quotidiano e del Corriere di impostare un #banner cookie nel quale, in alternativa, l’utente può acquistare un abbonamento e rifiutare i #cookie, oppure accedere ai contenuti gratuitamente in cambio di un #consenso alla #profilazione. Senza entrare nel merito dell’impostazione – piuttosto “nuova” in Italia – non si può non rilevare un certo coordinamento tra testate, e una implementazione dei principi del GDPR in ottica alquanto ardita, seppure (almento in linea di principio) non illecita. Il #Garante Privacy ha dichiarato di monitorare attentamente la situazione di queste iniziative, e ha poi aperto una istruttoria.

AGGIORNAMENTO LINEE GUIDA EDPB 9/2022 SUL DATA BREACH – L’EDPB ha aggiornato le linee guida sulla notifica delle violazioni dei dati personali (“data breach”) emesse in precedenza, e poi già aggiornate, ai sensi del GDPR. Le #novità riguardano in particolare il paragrafo 73, in merito alla notifica da rivolgere alla/e Autorità del luogo ove si verifica la violazione, chiarendo che il luogo del rappresentante in UE non è sufficiente per attivare il meccanismo del #onestopshop: la notifica sarà da inviare a ciascuna Autorità locale interessata. Il testo resterà aperto alla consultazione pubblica fino al 29 novembre 2022: dopo tale data, anche in base ai commenti ricevuti, verrà pubblicata una versione aggiornata.

SANZIONE (ANCHE) DAL CNIL PER IL RICONOSCIMENTO FACCIALE – L’autorità francese per la protezione dei dati (“CNIL”) ha annunciato, in data 20 ottobre 2022 una sanzione di 20 milioni di euro a Clearview AI Inc., per violazione degli articoli 6, 12, 15, 17 e 31 del GDPR’, a seguito di denunce di privati e autorità per la protezione dei dati, tra le quali anche il Garante Italiano il 9 marzo 2022. In particolare, i reclami proposti riguardavano l’uso da parte di Clearview AI del software di riconoscimento facciale, e la CNIL ha sottolineato di aver ricevuto diverse denunce in merito alle difficoltà incontrate nell’esercizio dei propri diritti di accesso e cancellazione.

SURVEY SULLA PRIVACY DEI CONSUMATORI – Il sondaggio effettuato da Cisco ha rivelato che la trasparenza è la chiave della fiducia dei consumatori, e ha mostrato, sulla base delle rilevazioni effettuate e presenti nel report, l’aumento della #consapevolezza della privacy tra i consumatori. Il report mostra anche una #analisi approfondita dei risultati dell’indagine e #raccomandazioni su come le organizzazioni possono rispondere alle tendenze e ai desideri dei consumatori.

REGISTRO DELLE OPPOSIZIONI – Dopo tre mesi dall’entrata in vigore, il 27 luglio 2022, del Registro delle opposizioni, l’impressione rilevata dai feedback degli iscritti è che il sistema abbia un netto margine di miglioramento: nonostante la regolare iscrizione, accade spesso che si venga contattati comunque da numeri indesiderati. Le proposte per perfezionare il meccanismo comprendono la creazione di un portale, attraverso il quale gli utenti potranno anche monitorare la loro posizione personale, e l’accesso a tale portale tramite SPID.

USA – L’Interactive Advertising Bureau (IAB), la principale associazione di categoria che rappresenta oltre diverse aziende di comunicazione e pubblicità negli Stati Uniti, ha aggiornato l’accordo sulla Privacy valido per diversi stati (“MSPA”). Esso copre le nuove legislazioni di California, Colorado, Connecticut, Utah e Virginia e include disposizioni che riguardano le transazioni gap, la misurazione, il frequency capping e la pubblicità contestuale.

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231

RAPPORTI TRA COLLEGIO SINDACALE E ODV – Pubblicato dall’Associazione AODV231 in collaborazione con AIDC Sezione di Milano un paper molto interessante che si occupa di supportare lo scambio di informazioni tra l’organo preposto al controllo del Modello 231 aziendale e il Collegio sindacale. Il testo ne riepiloga le rispettive esigenze informative e individua i focus e le informazioni che possono costituire il flusso informativo che le due entità si scambiano a supporto delle proprie attività, nel presupposto del continuo miglioramento del sistema di controllo interno.

INDEBITA COMPENSAZIONE – Con le due sentenze n. 32330 e n. 32331 la Corte di Cassazione ha espresso due precisazioni sul reato di #indebita #compensazione (art. 10 quater D.Lgs. 74/2000): (i) sulla natura dell’indebito risparmio che la norma incriminatrice mira a colpire, esso può riguardare non soltanto il mancato versamento di imposte dirette o dell’IVA, ma anche di #contributi assistenziali e previdenziali; (ii) l’evidente inesistenza del credito, che si desumeva dall’insufficiente descrizione dell’attività di Ricerca e Sviluppo dalla quale il credito sarebbe stato generato, rende #irrilevante la mancata acquisizione del parere del Ministero dello Sviluppo Economico ai fini della sussistenza del reato, che non stabilisce, quindi, alcuna pregiudiziale rispetto alle valutazioni del giudice.

REPORT DELL’OCSE SULLA CORRUZIONE INTERNAZIONALE IN ITALIA –  L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (“OCSE”) ha pubblicato il “Phase 4 Report – Italy”, monitorando il grado di applicazione della “Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni commerciali internazionali”. La Convenzione è stata ratificata anche dall’Italia, che prevede il reato di corruzione di pubblici ufficiali stranieri (art. 322-bis, co. 2, n. 1) c.p.). Dal report emerge che l’Italia ha: rafforzato in modo significativo il proprio sistema normativo per la lotta alla corruzione internazionale (a) allungando i termini di prescrizione del reato; (b) aumentando la quantità delle pene detentive e delle sanzioni interdittive; (c) introducendo un sistema di tutela per i whistleblower; mostrato un livello di applicazione della legge con un ritmo crescente dal 2011; compiuto sforzi considerevoli per rinforzare il proprio quadro giuridico e politico per la cooperazione internazionale e l’estradizione, attraverso verifiche fiscali e collaborazione tra le autorità fiscali e le autorità italiane preposte all’applicazione della legge. Purtroppo, però, i casi di corruzione internazionale trattati in Italia hanno dato luogo a un elevato numero di archiviazioni o proscioglimenti, e quasi tutte le sanzioni penali per corruzione internazionale sono applicate attraverso il patteggiamento; in tema di responsabilità degli enti, le sanzioni pecuniarie sono così basse da essere inadeguate. I termini di prescrizione sono molto più brevi per le aziende che per le persone fisiche. L’Italia deve migliorare nella individuazione delle notizie di reato di corruzione internazionale, nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul fenomeno, soprattutto verso i pubblici ufficiali e gli imprenditori, anche per promuovere l’adozione e l’applicazione di programmi di compliance anti corruzione internazionale. Il Report è disponibile a questo link.

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MERCATI DIGITALI

TIKTOK – La piattaforma TikTok ha presentato il suo nuovo marketplace (“TTCM” o “TikTok Creator Marketplace”) in occasione del summit TikTok world. I nuovi strumenti offrono alle aziende e agli esperti di marketing un modo per ripensare il coinvolgimento con la community di TikTok, attraverso strumenti come (i) il TTCM Match, che crea suggerimenti; (ii) i link di invito, che consentono alle aziende di collaborare con qualsiasi creator; (iii) gaming e content anchors, che favoriscono collegamenti con aziende di gaming e permettono di bloccare un link per scoprire più informazioni sui prodotti e sui servizi.

DATA ACT – Proseguono i lavori del Parlamento europeo per l’approvazione del Data Act, che rappresenta il secondo step della strategia europea in materia di dati, dopo l’approvazione del Data Governance Act a maggio 2022, con entrata in vigore a settembre 2023. In materia di Data Act, Euractiv riporta che il relatore della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, Adam Bielan, ha proposto la #rimozione dalla bozza di atto la parte che obbligherebbe i fornitori di servizi cloud a consentire ai clienti di passare a un concorrente entro 30 giorni, garantendo però al contempo l’equivalenza funzionale.

PAGAMENTI SEMPRE PIÙ DIGITALI – L’Osservatorio “Innovative Payments” del Politecnico di Milano, che ha analizzato i trend tecnologici e le principali soluzioni nel mondo dei pagamenti innovativi, consultabile a questo link riporta che nei negozi e nelle attività commerciali la modalità di pagamento preferita è, sempre più frequentemente, quella “contactless”: il transato delle carte prepagate cresce del +19%, quello delle carte di debito del +24%, e anche le carte di credito beneficiano della ripresa dei consumi ad alto importo per i servizi, il turismo e i viaggi aziendali, con una crescita del +21%. 

RETE E BUSINESS AZIENDALE – Il report di NTT DATA (di cui una sintesi è disponibile a questo link) ha mostrato che la scarsa qualità della rete influenza negativamente il business delle aziende. Le aziende sono più performanti quando comprendono il valore di investire in tecnologie strategiche, come reti aziendali core, 5G, edge, intelligenza artificiale. Poiché la rete svolge un ruolo fondamentale nelle strategie di trasformazione digitale e nell’operatività ed elaborazione distribuite, è prevedibile un aumento del numero di aggiornamenti delle reti aziendali. Il report mostra anche che questo sviluppo sta spingendo le organizzazioni a passare a soluzioni di sicurezza centralizzate, basate sui cloud, e, in generale, ad aumentare gli investimenti nella cybersecurity.

INSTANT ARTICLES DI META – Instant Articles è il servizio di Facebook-Meta che permette agli utenti di accedere a siti web validati, che postano link a notizie sulla piattaforma. Ideato nel 2015, Instant Articles non ha avuto grande successo ed è stato utilizzato mediamente dal 3% degli utenti, come ha dichiarato il portavoce di Meta, spiegando che la piattaforma interromperà il supporto per il servizio.

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NEWS DAL MONDO

CALIFORNIA, USA – La CPPA (“California Privacy Protection Agency”) ha rivisto la bozza del California Consumer Privacy Act (“CCPA”), la più recente legge californiana sulla privacy, volta a migliorare i diritti dei consumatori per i residenti. Le revisioni includono modifiche alla definizione di “sforzo sproporzionato” e chiarimenti su come determinare se un ulteriore “scopo divulgato” è compatibile nel contesto della raccolta. 

NEW YORK, USA – La piattaforma e-commerce per la vendita di capi di abbigliamento SHEIN ha ricevuto una sanzione di 1.9 Milioni di dollari da parte dell’Attorney General di New York per un data breach avvenuto nel 2018, che non è stato gestito tempestivamente. Nel 2018 la piattaforma aveva subito un attacco informatico e il furto delle credenziali dei suoi utenti, tra i quali molti statunitensi, ma aveva potuto avvisare solamente una parte di essi. SHEIN ha dichiarato di aver collaborato con l’autorità americana e di aver implementato, dopo l’accaduto, misure di sicurezza adeguate.

BRASILE – L’autorità brasiliana per la protezione dei dati (“ANPD”) ha pubblicato il 18 ottobre 2022 una guida sui cookie, che cerca, in particolare, di identificare le pratiche positive e negative associate all’uso delle politiche sui cookie e sui cookie banner. 

ISLANDA – L’autorità islandese per la protezione dei dati (“Persónuvernd”) ha annunciato di aver firmato una dichiarazione sulla cooperazione continua con diverse autorità dei paesi nordici, tra le quali l’Ufficio del Mediatore per la protezione dei dati, l’Autorità svedese per la protezione della privacy, l’Autorità norvegese per la protezione dei dati, l’Autorità danese per la protezione dei dati, l’Ispettorato dei dati delle isole Åland e l’Autorità delle isole Faroe.

TEXAS, USA – L’Attorney General ha citato in giudizio Google per l’acquisizione e l’utilizzo non autorizzato di dati biometrici, affermando che l’acquisizione di dati come le impronte vocali, attraverso servizi come Google Assistant, senza consenso dell’interessato, viola la legge del Texas. La comunicazione pubblica è disponibile a questo link.

News #41: il metaverso sembra ancora un “deserto”​; Europrivacy approvata come prima certificazione GDPR; carcere per il CISO di Uber

Immagine di copertina di Remy Gieling grazie a Unsplash.

MERCATI DIGITALI

IL METAVERSO È PIUTTOSTO SOLITARIO (ALMENO, PER ORA) – Un interessante articolo di Coindesk, ripreso anche da diverse testate generaliste, racconta dell’ecosistema “Decentraland” – valutato ben più di un miliardo di dollari – in cui ci sarebbero circa 38 (!!) utenti attivi al giorno. Seppur il conteggio potrebbe essere leggermente più alto (se si considerassero non solo le transazioni in bitcoin, ma tutti gli utenti che fanno login, si arriverebe a circa 8.000 utenti al giorno), resta piuttosto evidente che al momento a “entrare nel metaverso” siano in pochissimi, e che il quoditiano sia ancora fortemente agganciato alla realtà “reale”. E a qualcuno, la mente corre subito a Second Life.

… ANCHE SE L’ONLINE DOMINA GLI ACQUISTI – Il report diffuso da BigCommerce, piattaforma ecommerce Open SaaS per marchi B2C e B2B, ha rilevato che molti consumatori (55%) fanno acquisti online più volte alla settimana, e ha sottolineato – forse, con una leggera forzatura – che il Metaverso, le criptovalute e gli NFT sono strumenti già pronti per rivoluzionare il commercio, e le esperienze di acquisto personalizzate e gli incentivi, come le spedizioni gratuite e gli sconti, diventeranno sempre di più dei fattori chiave per gli acquisti.

NORMATIVA UNI PER I BRAND – Presentata al “Brand Festival” di Jesi la nuova normativa UNI/PdR 111:2022 per la progettazione e gestione della marca (o “brand” per gli amanti dell’inglese). Qui il testo completo scaricabile gratuitamente, mentre qui un approfondimento – sintetico e molto utile a capire di cosa si tratta – di Matteo Lusiani.

PHISHING AS A SERVICE – Durante le indagini sull’attività di phishing nei confronti dei propri clienti, gli esperti di Managed Defense hanno scoperto una piattaforma di Phishing-as-a-Service (“PhaaS”) chiamata Caffeine, che, con un’interfaccia intuitiva e un costo relativamente basso, fornisce una moltitudine di funzionalità e strumenti ai suoi clienti criminali per orchestrare e automatizzare gli elementi fondamentali delle loro campagne di phishing. Tra le altre cose, Caffeine fornisce anche modelli di e-mail di phishing destinati all’uso contro obiettivi cinesi e russi; una caratteristica generalmente non comune e degna di nota della piattaforma.

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PRIVACY

EUROPRIVACY È LA PRIMA CERTIFICAZIONE GDPR – L’EDPB ha approvato (finalmente) il primo schema di certificazione – di Europrivacy – con il quale ciascun soggetto che lo desidera può seguire il tracciato dell’art. 42 GDPR e dimostrare la propria “compliance” con effetto in tutti gli Stati Membri. Per le aziende, quindi, non resta ora che trovare un (bravo/a) auditor certificato e iniziare il percorso!

GOOGLE RIMUOVE I TUOI RISULTATI DI RICERCA – E’ disponibile da poco il tool di Google “Results about you”, che permette di chiedere la rimozione dai risultati di ricerca di informazioni personali come il proprio numero di telefono o l’indirizzo email. Danny Sullivan di Google ha affermato in una intervista a Gizmodo che la risposta di Google alla crescente sensibilità degli utenti verso le informazioni online che li riguardano passa attraverso la #gestione delle loro richieste in modo attento e consapevole, con attenzione alla rimozione di informazioni che potrebbero avere un interesse per il pubblico. Questa strategia si completa, tra l’altro, con pubblicazioni come il recente paper a tema “privacy by design” in cui BiG prende posizione in merito a questa tematica.

DEEP FAKE, AVVIATA L’ISTRUTTORIA – Il nostro Garante ha avviato una istruttoria sull’app “Fakeyou” di The Storyteller Company, che permette di falsificare la voce di personaggi noti, anche italiani, facendo leggere un testo inserito dall’utente.

EDPB E L’ARMONIZZAZIONE DEL GDPR – Il 10 ottobre l’EDPB ha inviato alla Commissione europea una comunicazione con una lettera contenente una lista di aspetti procedurali, con la finalità di migliorare l’armonizzazione del GDPR e delle relative procedure. La lista contiene, tra le altre cose: lo status e i diritti delle parti nelle procedure amministrative; scadenze delle procedure; requisiti per l’ammissibilità o il diniego dei riscontri; i poteri investigativi delle Autorità Garanti; e l’implementazione pratica delle procedure di cooperazione.

CONDANNATO AL CARCERE IL CISO DI UBER – Il verdetto della giuria della Corte Federale di San Francisco ha condannato Joe Sullivan, (ex) Chief Information Security Officer di Uber licenziato dalla società nel 2017, per gravi responsabilità nell’insabbiamento di data breach subiti dalla startup che ha rivoluzionato il settore dei trasporti. La Corte ha affermato che le aziende che conservano i dati dei loro clienti hanno la responsabilità di proteggerli e di agire correttamente quando si verificano dei data breach; si è aggiunto anche un comunicato del Dipartimento di Giustizia della California, molto interessante. Qui i dati del processo.

IAPP TECH VENDOR REPORT – Pubblicato il report di IAPP sulle tendenze privacy del 2022, in cui si analizzano ben 346 fornitori di tecnologia attivi nel settore.

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FONDI INAIL PER PROGETTI DI SICUREZZA SUL LAVORO – Il 16 novembre prossimo si terrà un “click day” durante il quale saranno assegnate le risorse del bando ISI INAIL 2021, destinato a fornire contributi a fondo perduto per progetti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: le iscrizioni saranno aperte dal 28 ottobre prossimo.

MODELLO ORGANIZZATIVO ADOTTATO MA NON ATTUATO – Con la recente sentenza n. 38025/2022 (disponibile per gli iscritti all’Associazione #AODV231) la Cassazione ha respinto il ricorso di una società, condannata in forza del D.Lgs. 231/2001, la quale lamentava la mancata riduzione della sanzione pecuniaria seppur a fronte dell’adozione di un Modello Organizzativo. La Suprema Corte ha sottolineato che l’ente può beneficiare di una riduzione della sanzione se, oltre ad aver adottato un Modello Organizzativo, lo ha reso anche operativo: e non è sufficiente la mera nomina di un Organismo di Vigilanza.

FRENA LA LOTTA ALLA CORRUZIONE – La pubblicazione del report di Transparency International “Exporting Corruption 2022 – Assessing Enforcement of the OECD Anti-Bribery Convention” ha visto attivi nella lotta alla corruzione sempre meno paesi (solo USA e Svizzera in maniera rigorosa), e sanzionato l’Italia con il passaggio di applicazione della convenzione da “moderato” a “limitato”. La insostenibile durata dei processi è al banco degli imputati insieme a inadeguati sistemi di whistleblowing.

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NEWS DAL MONDO

BELGIO – Il Garante belga si è pronunciato sui ricorsi presentati da diverse persone che venivano riprese da una videocamera privata, installata – senza previa registrazione agli uffici competenti – allo scopo di sorvegliare le motociclette del proprietario di un giardino. Dal provvedimento che ha sanzionato il Titolare del trattamento si comprende che le registrazioni delle persone fisiche con telecamere di sorveglianza sono dati personali; e ciò supera la non-applicabilità del Regolamento alle persone fisiche nell’esercizio di attività puramente personali o domestiche. all’art. 2(2)(c) del GDPR.

OLANDA (E FLORIDA) – Un tribunale olandese ha ordinato a un’azienda di sviluppo software con sede in Florida di pagare 75.000 euro a un ex dipendente che si era rifiutato di lasciare la webcam accesa. Il residente nei Paesi Bassi, che lavorava per CHETU, ha dichiarato che i requisiti di condivisione dello schermo e di utilizzo della webcam da parte dell’azienda erano “un’invasione” della privacy e violavano le norme sulla privacy dei dati.

AUSTRALIA – Approvata dal ACTU locale una risoluzione per la protezione dei dati personali dei dipendenti, in cui si delineano le linee guida per le aziende a tutela dei lavoratori. Tra i tanti spunti, il divieto di usare geolocalizzazione e biometria laddove non vi sia una necessità particolare, e l’obbligo di dotarsi di policy specifiche e chiare.

G7 – Pubblicato in seno all’OECD un documento relativo ai trasferimenti internazionali di dati personali, che punta a supportare l’agenda dei paesi più industrializzati e tende a uniformare – ove possibile – l’approccio. Molto interessante alla luce dei recenti cambiamenti in USA, in Cina e in Russia, oltre che delle novità legislative dell’Unione Europea (DMA).

La tutela dei consumatori nella pubblicità, tra privacy e concorrenza

I mondi della privacy e della concorrenza, se osservati nell’ottica del fare e ricevere pubblicità, sono spesso legati da un denominatore comune: la tutela dei consumatori.

I diritti elencati nel Codice del Consumo – tra i quali figurano la salute e la sicurezza, gli interessi economici, il diritto all’informazione e ad adeguate istruzioni, il diritto al risarcimento, alla rappresentanza e alla partecipazione – rappresentano dei veri e propri diritti soggettivi, garantiti nella tutela individuale e collettiva.

Privacy e concorrenza

Tra i rimedi di natura amministrativa posti a presidio dei consumatori esistono, in particolare, due principali strumenti a fronte di violazioni della privacy che trascendono in pratiche di concorrenza sleale: rivolgersi al Garante privacy, oppure adire l’Autorità Antitrust.

Le due vie si trovano spesso ad intrecciarsi e a far collidere il mondo dei diritti individuali, in particolare quelli relativi alla protezione dei dati personali, con quello della tutela del singolo nel settore della concorrenza e dei mercati.

In questo senso, l’Avvocato generale dell’Unione europea – che formulerà prossimamente le sue conclusioni nel corso del procedimento C-252/21 – in armonia tra l’altro con le decisioni sia del Consiglio di Stato (Sent. 2630 e 2631 del 2021) che del Tar Lazio (Sent. 260 e 261 del 2020), ha proposto alla Corte di Giustizia dell’Unione europea di affermare che per valutare una violazione della concorrenza, l’Autorità antitrust possa incidentalmente indagare se una prassi imprenditoriale sia conforme o meno al GDPR.

Se così decidesse anche la Corte, dal punto di vista delle imprese si porrebbe il necessario tema di (ri)verificare la modulistica contrattuale a disposizione, secondo un doppio parametro di giudizio: la condotta di prevedere all’interno di contratti commerciali delle condizioni di utilizzo di servizi in violazione del GDPR diverrebbe, infatti, censurabile sia dalpunto di vista delle tutele del consumatore sia da quello delle tutele dell’interessato come soggetto passivo in ambito privacy.

Pubblicità

Il caso citato riguarda in effetti Facebook Ireland Ltd. (e la propria controllata locale tedesca), ed in particolare le attività pubblicitarie effettuate a mezzo di Instagram con il supporto dei c.d. “Strumenti di Facebook Business”, in relazione ad un caso in cui è in corso la valutazione dell’abuso di posizione dominante a carico del social network in blu anche in relazione ai dati personali raccolti dagli utenti privati (consumatori), per poi proporre loro pubblicità targettizzate.

In questo senso, si rileva una scelta in senso opposto da parte di Google Italy, che ha di recente annunciato il proprio ingresso nell’italianissimo Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (“IAP”) come socio ordinario (qui la notizia).

Google si è così impegnato, accettando il Codice di autodisciplina elaborato dall’Iap, a promuovere una pubblicità più responsabile e sostenibile.

Con questa scelta il principale gestore dei sistemi di advertising online si sottopone ad un quadro di tutela spontanea, anche preventiva, di cui i consumatori fruiranno rispetto alle comunicazioni al pubblico che vengono quotidianamente veicolate dalla piattaforma.

L’ampia eco dell’azione di Google, secondo diversi esperti, non tarderà ad essere avvertita: è una tappa fondamentale nella diffusione nel mondo del web dell’Autodisciplina e dell’enforcement della tutela degli utenti e dei consumatori.

Una riflessione a margine

Oggi più che mai è impensabile fare pubblicità senza dati: diventa allora sempre più importante che ciò avvenga con il rispetto sia delle norme stabilite nel GDPR (e per noi nel Codice privacy) che nella normativa sulla concorrenza e, verso i singoli, nel Codice del Consumo.

La sfida diventa allora, in altri termini, quella di saper conciliare le numerose possibilità offerte dalla tecnologia per la realizzazione e la diffusione di pubblicità mirate con il rispetto delle regole, e delle conoscenze, giuridiche e tecniche.

Soprattutto sarà sempre più rilevante – ed evidente – l’intenzione (o meno) di rinunciare, da parte di ciascuna azienda, a soluzioni apparentemente “semplici” e di grande effetto, come lo sfruttamento di informazioni sui consumatori acquisite con metodi non corretti, che però urtano contro i principi posti a tutela dei dati personali e possono diventare fonte di sanzione anche in ambito di pubblicità e concorrenza.

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Immagine di copertina powered by Dall-E 2 (artist AI + @mpedruzzi)

News #37: Sanzione privacy in arrivo per TikTok; quante proposte di legge “digital”​ in UE; intanto la Commissione taglia il budget dei Garanti.

Immagine di copertina di Fauzan Saari grazie a Unsplash.

PRIVACY

FONDI UE, UN ALTRO NO –  Nonostante la sensibilità collettiva in materia di protezione dei dati personali divenga di giorno in giorno più alta – così come in crescita sono i dati relativi alle violazioni della normativa in materia – la Commissione Europea ha di recente #negato, per la seconda volta, l’approvazione del #budget prospettico presentato da EDPS ed EDPB. A tale atteggiamento di chiusura le Autorità hanno risposto inviando una lettera aperta al Presidente del Parlamento e al Consiglio europeo, nella quale hanno concentrato le loro preoccupazioni tanto in relazione alla tutela dei diritti dei cittadini in materia quanto sulla stessa credibilità del GDPR.

ORA TOCCA A TIKTOK – La DPC, Autorità garante irlandese, ha recentemente presentato ai propri omologhi europei il progetto di decisione relativo alla #indagine sui trattamenti di dati personali dei minori effettuati da TikTok. Come per le precedenti decisioni (ad esempio, Facebook e Instagram) che riguardano colossi mondiali dei social network, anche in questo caso il percorso per giungere ad una valutazione è dovuto passare dalla #Irlanda, dove anche TikTok ha eletto di avere la propria sede UE, ed anche in questo caos sta richiedendo molto tempo per giungere ad un punto fermo. Si deve al contempo notare il cambio di passo che la Commissioner Helen Dixon ha impresso recentemente, dopo le pesanti critiche piovute addosso all’Autorità locale da parte di altri garanti UE.

G7 DELLE AUTORITA’ PRIVACY – Gli scorsi 7 e 8 settembre si è tenuto a Bonn il secondo #appuntamento del “G7” delle Autorità per la protezione dei dati personali. Sotto la presidenza del Commissario Federale tedesco per la protezione dei dati e la libertà di informazione, i Garanti di sette tra i sistemi socio-economici più importanti al mondo (Francia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Italia, USA e Giappone) si sono riuniti per discutere di tutte le questioni, tecnologiche e normative, inerenti al “DFFT” (Data Free Flows with Trust). Al centro del dibattito la delicata questione del #trasferimento #internazionale di dati e, soprattutto, l’Intelligenza Artificiale. A tal proposito il Garante italiano – in persona del Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni – ha proposto ai colleghi di definire un codice etico e culturale in materia di IA, al fine di evitare che le nuove tecnologie connesse all’Intelligenza Artificiale possano sfociare in forme di sorveglianza massiva finalizzati a controllare e manipolare il comportamento degli individui.

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PRESCRIZIONE DEL REATO PRESUPPOSTO – La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito (con la recente sentenza n. 30685/2022, consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231) che l’intervenuta prescrizione del reato presupposto #non #incide – in alcun modo – sulla cognizione del giudice in ordine alla responsabilità dell’ente che dalla commissione del reato abbia, in ogni caso, tratto un #beneficio o un #vantaggio.

  • MERCATI DIGITALI

DMA E’ LEGGE – Il Consiglio e il Parlamento hanno firmato il Digital Markets Act, che diviene così ufficialmente legge in Unione Europea. I #gatekeepers sono avvisati: il mercato digitale UE dovrà diventare sempre più competitivo ed equilibrato (almeno nelle intenzioni della normativa), grazie a meccanismi di divieti di pratiche scorrette e diritti aumentati per i cittadini.

CYBER RESILIENCE ACT – Lo scorso 15 settembre la Commissione europea ha annunciato di aver presentato una proposta per una nuova legge in materia di #cybersicurezza: il Cyber Resilience Act. Con l’obiettivo di tutelare consumatori ed imprese da prodotti inadeguati, la legge – qualora approvata – introdurrebbe nuovi requisiti di sicurezza informatica per tutti i prodotti con elementi digitali.

MEDIA FREEDOM ACT – Alle altre novità si aggiunge anche la proposta di regolamento della Commissione UE destinata a proteggere #pluralismo e #indipendenza dei media nel territorio dell’Unione: tra le tante previsioni, il #divieto di “spyware” contro i giornalisti. Intanto, dopo un primo tentativo fallito nel 2018, si è avuta notizia di una seconda iterazione – giunta al traguardo – del “Codice Europeo contro la Disinformazione”, che costituisce un laboratorio di “co-regolamentazione” dedicato a toccare differenti settori: oltre a quello dell’informazione-disinformazione, infatti, si occupa ad esempio di hate speech e disciplina pubblicitaria. Approfondisce il tema il Prof. Oreste Pollicino su lavoce.info, qui.

GOOGLE CONDANNATA – Il Tribunale dell’UE ha deciso: Google condannata a pagare (poco più di) 4 milioni di euro. La decisione chiude un capitolo apertosi nel 2018, quando  la Commissione ha sanzionato la società per #abuso di #posizione #dominante nei confronti di aziende concorrenti, produttrici di dispositivi mobili. Sebbene la recente decisione sia leggermente più favorevole dal punto di vista economico (la sanzione viene infatti “scontata” per circa 200 mila euro) resta ferma la delusione del colosso di Mountain View, che sperava di veder chiusa la questione con l’annullamento totale della sentenza.

  • NEWS DAL MONDO

USA – In occasione del forum pubblico per la sorveglianza commerciale e la sicurezza dei dati – indetto dall Federal Trade Commission e tenutosi lo scorso 8 settembre – l’Electronic Privacy Information Center (EPIC) ha sollecitato la FTC ad adottare una regola in materia di minimizzazione dei dati. L’esortazione si è inserita all’interno di un più vasto discorso pronunciato dal Vice Presidente dell’EPIC, Caitriona Fitzgerald, che ha sostanzialmente manifestato le proprie considerazioni in merito al preoccupante “stato di salute” del sistema privacy statunitense.

ALBANIA/MALTA – L’Ufficio albanese del Commissario per l’informazione e la protezione dei dati (IDP) ha annunciato la firma di un accordo di cooperazione con l’omologo maltese. Scopo dell’accordo, approfondire la conoscenza reciproca e gettare le basi per una migliore collaborazione anche dal punto di vista dello scambio di informazioni.

TANZANIA – La proposta di legge privacy locale è stata sottoposta al Parlamento per approvazione: in caso di successo, proteggerà gli utenti dei servizi di comunicazione online, fatti oggetto dal testo normativo di particolari garanzie e tutele.

SPAGNA – L’AEPD (autorità locale) ha lanciato lo scorso 14 settembre un tool di valutazione del rischio derivante dal trattamento di dati personali, in lingua spagnola: tramite esso, i titolari potranno anche misurare la necessità di effettuare DPIA e assumere misure di contenimento e sicurezza adeguate. Maggiori informazioni qui.

INDONESIA – Anche il paese del sud-est asiatico si avvicina all’approvazione di una normativa locale in materia di data protection (il “PDP Bill”) che al momento risulta approvata dalla Camera dei Rappresentanti con alcune modifiche del Ministro della Comunicazione. Se ne attende ora l’avanzamento in plenaria e la successiva ratifica in legge.

News #36: il Garante boccia l’Ecosistema dei Dati Sanitari; multa salata per Instagram; battaglia (persa) in Giappone per il marchio Gucci.

Immagine di copertina di Surendran MP grazie a Unsplash.

PRIVACY

ECOSISTEMA DATI SANITARI – Il Garante ha recentemente bocciato lo schema di decreto – proposto congiuntamente da Ministero della salute e Ministero per l’innovazione tecnologica e digitale – che include la realizzazione di una nuova banca dati denominata “EDS” (Ecosistema Dati Sanitari). Essa, prevista dalla riforma del Fascicolo Sanitario Elettronico, comporterebbe infatti la #duplicazione di tutti i dati già presenti nel FSE, finendo così per diventare la più grande banca dati di informazioni sanitarie mai creata in Italia. Proprio in virtù delle tipologie di dati coinvolti e del numero di soggetti interessati (si tratterebbe by default di un trattamento sistematico su larga scala) il Garante si è dimostrato molto scrupoloso: ben venga insomma introdurre nuovi strumenti in grado di agevolare lo sviluppo dei servizi sanitari, se nel costante rispetto dei diritti fondamentali delle persone.

CORTE DEI CONTI SOTTO ATTACCO? – Anche la Corte dei Conti pare essere finita nel mirino degli hacker. Secondo alcune indiscrezioni, diversi giudici sono stati raggiunti da un messaggio tramite l’app WhatsApp, apparentemente proveniente dal numero di un collega. Il messaggio, che aveva l’aria di una innocua catena di Sant’Antonio, si è in realtà rivelata invece un’operazione di #phishing, che ha consentito ai cybercriminali di accedere a tutto quanto contenuto nei cellulari dei giudici della Corte. Dopo un’attenta bonifica dei cellulari colpiti dall’attacco, tutto è tornato sotto controllo. Resta, tuttavia, un problema di sicurezza: nel caso in cui dei giudici dovessero usare (o continuare ad usare) WhatsApp per le loro comunicazioni professionali, in quanto più celere rispetto allo scambio di e-mail, le loro comunicazioni rimarrebbero potenzialmente esposte ad ulteriori attacchi.

MULTA PER INSTAGRAM – A seguito di un’istruttoria durata oltre due anni, la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) ha imposto ad Instagram una #sanzione di ben 405 milioni di euro (la più alta finora imposta ad una società del gruppo Meta da parte della DPC) per violazione delle norme europee in materia di protezione dei dati personali dei #minorenni. Secondo le motivazioni del Garante irlandese, riportate da Euractiv, Instagram avrebbe consentito a utenti di età compresa tra i 13 ed i 17 anni di aprire e gestire account aziendali, con la conseguenza che i dati personali di minori sono stati resi pubblici, senza che gli stessi ne fossero effettivamente consapevoli.

LE RISORSE DEI GARANTI UE – L’EDPB ha pubblicato ieri, 5 settembre, una “overview” delle risorse di cui ciascuna Autorità nazionale è dotata, sia dal punto di vista economico che di personale a disposizione. Alcuni #spunti interessanti: (i) un tendenziale, seppur minimo incremento dei budget economici a disposizione delle Autorità tra il 2020 e il 2022; (ii) questi budget sono considerati dal 77% delle Autorità come #insufficienti – con la sorprendente eccezione del Garante nostrano; (iii) anche le risorse umane a disposizione tendono all’incremento, non venendo però considerate adeguate alle numerose attività in corso (ad esempio, per l’Italia, lo staff previsto è di 200 persone, a fronte di 139 operatori attualmente presenti). Nel paper sono riportati anche i grafici comparativi dei dati presenti, insieme ad altri spunti molto interessanti.

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FATTURE INESISTENTI – In materia di dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti è necessario provare la fittizietà del soggetto formalmente emittente, nel caso in cui si tratti di una società appartenente al Gruppo. È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione lo scorso 5 settembre, con la pronuncia delle #sentenze (consultabili gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231)  n. 32505, n. 32506 e n. 32507. Secondo i giudici di Piazza Cavour, l’eterodirezione da parte della capogruppo non è un elemento di per sé sufficiente per sostenere la fittizietà della controllata e, di conseguenza, qualificare come inesistenti le fatture emesse da quest’ultima.

BANCA DATI ANTIRICICLAGGIO – Uno schema di legge proposto dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) si propone di aggiornare la legge antiriciclaggio con l’introduzione di un articolo 34-bis istituendo una banca dati informatica centralizzata, previo parere dell’Autorità Garante per la protezione dei dati. Ne riporta diffusamente Maurizio Arena nella sua newsletter n. 14, qui.

  • MERCATI DIGITALI

GUCCI vs CUGGL – Gucci e CUGGL come Davide e Golia. La storica casa di moda italiana perde una importantissima #battaglia contro una piccola (e finora) poco conosciuta start-up giapponese. A scatenare il caso, la comparsa sul mercato di una t-shirt dove una scritta viene oscurata da una striscia di vernice che, in concreto, non permette di distinguere se il testo riporti la scritta “GUCCI” o “CUGGL”. A decidere le sorti dello scontro è stato l’Ufficio brevetti giapponese (JPO), il quale ha #respinto l’opposizione al marchio proveniente dalla maison fiorentina. Le probabilità che un consumatore si confonda e scambi le t-shirt a marchio CUGGL per autentiche Gucci sono, a detta del JPO, davvero molto basse. Vedere questo articolo e la foto qui di seguito per credere (e valutare).

LEGA VS. FACEBOOK – Nel nuovo millennio, si sa, le battaglie elettorali si combattono sui social. Ma c’è chi fa di più, decidendo di combattere addirittura “contro i social”. Un gruppo di parlamentari della Lega ha infatti deciso di presentare un esposto ad #AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) contro Facebook. Il motivo, presentato a supporto dell’esposto, è il seguente: il social avrebbe, del tutto arbitrariamente, reso particolarmente difficoltosa (ed in alcuni casi, addirittura, oscurato) la circolazione dei loro post e contenuti elettorali. Al momento, tuttavia, Meta fa sapere che nessuna problematica è stata riscontrata. 

LA DEFINIZIONE DI “METAVERSO” – Il dizionario Merriam-Webster ha introdotto una definizione di Metaverso, che riportiamo in originale: “a persistent virtual environment that allows access to and interoperability of multiple individual virtuan realities“. Primo utilizzo riportato? #1992.

  • NEWS DAL MONDO

BELGIO – Rinviata davanti alla Corte Europea di Giustizia la controversia sul Transparency and Consent Framework di IAB Europe, utilizzato come standard negli ultimi anni per la gestione dei #cookie. Nei mesi scorsi, lo ricordiamo, l’Autorità belga di protezione dei dati personali aveva sanzionato pesantemente IAB Europe per non conformità alla normativa europea, ponendo in grande difficoltà tutti gli operatori che avevano aderito e implementato lo standard. Ne riporta Luiz Alberto Montezuma in questo post.

GERMANIA – L’ondata generata dalla sentenza “Schrems II” – con cui è venuto meno il Privacy Shield, l’accordo per gli scambi UE-USA di dati personali – pare non essersi ancora fermata. Con una recente decisione, la Camera degli Appalti del Baden-Württemberg ha stabilito che anche il mero accesso dall’estero ai dati personali equivale ad un trasferimento. L’interpretazione – evidentemente estensiva – del concetto è stata possibile a fronte della inesistenza, nel corpo del Regolamento UE 2016/679, di una definizione di “trasferimento”.

UK – L’Autorità per la protezione dei dati inglese (ICO) ha recentemente pubblicato una bozza di guida sulle tecnologie per il miglioramento della privacy (PETs) con l’obiettivo di aiutare le organizzazioni a sfruttare il potenziale dei dati mediante un approccio basato sulla privacy by design (dunque, protezione dei dati sin dalla fase della progettazione).

SPAGNA – Il Garante spagnolo (AEPD) ha pubblicato, lo scorso 6 settembre, una guida per tutti coloro che andranno a ricoprire, nei centri educativi, il ruolo di Coordinatore per il benessere e la protezione degli studenti – nuova figura introdotta dalla Legge organica n.8/2021 per la protezione dei bambini e degli adolescenti contro la violenza. Tra le funzioni proprie del Coordinatore, promuovere la comunicazione immediata tra centro educativo e Agenzia, in tutte quelle situazioni che possono verosimilmente comportare un trattamento illecito dei dati personali dei minori. L’AEPD, nella battaglia per la protezione dei minori, ha  anche messo a disposizione un canale prioritario per la segnalazione di materiale pornografico o violento su internet, di cui si richiede l’immediata rimozione.

USA – Proseguono gli studi legislativi verso il mondo digitale, questa settimana con importanti aggiornamenti dalla Federal Trade Commission che ha pubblicato una proposta di legge, e poi ora attende dagli stakeholder commenti entro il 21 ottobre prossimo.

News #35: attachi informatici al settore energia; la Cassazione sulle raccomandazioni “illecite”​; Cuba ha una legge privacy, mentre gli USA no.

Immagine di copertina di Agence Olloweb grazie a Unsplash.

  • PRIVACY & CYBERSECURITY

ATTACCHI INFORMATICI NEL SETTORE ENERGIA – Dopo GSE (Gestore dei servizi energetici) anche ENI finisce nel mirino degli attacchi informatici: secondo le notizie di stampa diffuse nei giorni scorsi, gli accessi non autorizzati alle reti aziendali non avrebbero causato conseguenze di rilevante entità, e tuttavia la soglia di allarme rimane alta. Appare a questo punto evidente l’intenzione di attaccare un settore, come quello energetico, di carattere strategico e attualmente sensibilissimo a causa del conflitto in corso.

CYBERSICUREZZA – Lo scorso 20 agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D. Lgs. 123/2022, che adegua la normativa nazionale al Regolamento Europeo 2019/881 in materia di cybersicurezza. Tra le novità introdotte, l’individuazione di una autorità nazionale di certificazione della cybersicurezza (ACN, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e la definizione di un sistema sanzionatorio per i casi di violazione.

NEWSLETTER DEL GARANTE ITALIANO – Lo scorso 1 settembre è stata pubblicata la newsletter della nostra Autorità, nella quale si riporta: un parere in merito alla Carta d’Identità Elettronica per i residenti all’estero; un assenso al sistema informativo che monitora i minori non accompagnati in Italia; il via libera del Garante al database centralizzato per la lotta al riciclaggio di denaro derivante da attività criminose e per finanziamento del terrorismo.

REGISTRO OPPOSIZIONI – Dallo scorso 27 luglio è operativo il Registro delle opposizioni, strumento offerto ai cittadini allo scopo di bloccare l’arrivo, anche sul proprio cellulare, di chiamate moleste di marketing diretto. A un mese dal lancio, si registrano quasi due milioni di iscritti: tuttavia, secondo quanto riportato dall’Unione Nazionale Consumatori, soltanto nel 37% dei casi le chiamate sono effettivamente scomparse, registrandosi per altro un 5% dei casi in cui, addirittura, assolutamente nulla sarebbe cambiato, nemmeno in termini di minor frequenza di chiamate. A fronte di questi dati, la proposta dell’UNC prevede un sistema di indennizzi automatici per tutti coloro che, nonostante l’iscrizione, continuano ad essere colpiti da telefonate di marketing.

DATA BREACH PER SAMSUNG – Con un post all’interno del proprio “security response center” il colosso coreano ha confermato rumors che riferivano di un importante data breach (perdita di dati personali) avvenuto “nel tardo mese di luglio”, e conosciuto dall’azienda intorno al 4 agosto, riguardo a utenti e clienti USA. La mancanza di un sistema di reporting tempestivo come sotto il GDPR può aver contribuito a questo importante ritardo di comunicazione, dato che la normativa americana varia da stato a stato. Seguiranno aggiornamenti.

  • 231

RACCOMANDAZIONI ILLECITE – Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione (con sentenza n. 30564 dello scorso 2 agosto, consultabile gratuitamente per gli iscritti all’associazione AODV231) il semplice sfruttamento di una relazione con un pubblico agente o il mero uso di una relazione personale non è sufficiente per integrare il reato di traffico di influenze illecite, di cui all’art. 346-bis c.p. Affinché la fattispecie di reato si realizzi, è necessario che sussista un quid pluris, e cioè che la mediazione illecite si concretizzi in un vero e proprio accordo accordo tra committente e mediatore finalizzato a produrre un indebito vantaggio per il primo.

NUOVO WHISTLEBLOWING IN FRANCIA – E’ entrata in vigore lo scorso 1 settembre la legge di riforma del Whistleblowing nel paese, che tocca anche la “Sapin II” omologa – per alcuni temi e, in particolare, per anticorruzione e antiriciclaggio – della nostra 231/2001. Qui un articolo di Data Guidance e qui la nuova legge, mentre le modifiche alla Sapin II le trovate qui (in lingua francese, naturalmente).

  • MERCATI DIGITALI

DIGITAL LEARNING – Atlas VPN (servizio VPN nato con l’obiettivo di rendere internet sicuro e accessibile a tutti) ha recentemente condotto e diffuso una ricerca sulle app educative presenti nello store di Android, all’esito della quale ha stilato una classifica delle dieci che raccolgono il maggior numero di dati. Dal report, per di più, si evince che nel 70% dei casi tali dati vengono condivisi con terze parti. Le maggiori preoccupazioni si ricollegano al fatto che, nella gran parte dei casi, gli utilizzatori di tali piattaforme sono soggetti minori: tra le app più “dativore” HelloTalk e Google Classroom.

ANTITRUST USA VS. APPLE – Secondo alcune indiscrezioni, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti starebbe lavorando in vista di una possibile causa in materia di antitrust contro Apple. Al centro della questione vi sarebbero gli Airtag – gli innovativi dispositivi che consentono di non smarrire gli oggetti sui quali vengono apposti. La causa sembrerebbe ricollegarsi ad un reclamo proposto da Tile, società anch’essa californiana e anch’essa produttrice di simili dispositivi.

TWITTER-WATCH – Prosegue la “saga” di Twitter vs. Musk, questa volta con la diffusione della notizia del deposito di una denuncia a carico del social network da parte dell’ex responsabile della sicurezza, Peiter “Mudge” Zatko, legata a pesanti mancanze nella protezione degli utenti. Naturalmente, gli avvocati del magnate sudafricano si sono subito affrettati a citare il whistleblower nella causa in corso, la cui udienza sarà il prossimo 9 settembre. Trovate un interessante riassunto su Guerre di Rete, qui. Stay tuned!

  • NEWS DAL MONDO

CUBA – Lo scorso 25 agosto è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Cuba la Legge sulla protezione dei dati personali (n.149/2022). La nuova normativa – che  entrerà a tutti gli effetti in vigore trascorsi 180 giorni dalla pubblicazione – garantirà ai soggetti interessati il controllo sui propri dati al fine di evitare il verificarsi di qualsiasi violazione nella trasmissione dei propri diritti personali per finalità diverse da quelle legalmente consentite.

GERMANIA – Il Ministro tedesco del digitale e dei trasporti sta attualmente lavorando su un progetto di legge volto a semplificare la gestione del consenso relativo ai cookie. Più nello specifico, l’obiettivo sarebbe quello di ridurre il numero di pop-up in cui gli utenti si imbattono nel corso della loro navigazione. In tal senso, un’eccezione riguarda i siti finanziati da pubblicità: se l’utente presta il consenso, nessun pop-up verrà più visualizzato, mentre, qualora lo rifiuti, il pop-up finalizzato alla sua raccolta verrà di volta in volta riproposto.

USA – La FTC (Federal Trade Commission) ha recentemente reso noto di aver intentato una causa nei confronti di Kochava Inc., broker di dati. Le ragioni della causa sono da rintracciarsi nell’attività di vendita di informazioni – relative a centinaia di migliaia di soggetti – utilizzate per tracciare gli spostamenti degli individui coinvolti, anche da e per luoghi sensibili (ad esempio luoghi di culto o centri di accoglienza per senzatetto).

HONG KONG – Il Garante per la protezione dei dati personali di Hong Kong (PCPD) ha recentemente pubblicato le “Misure per la valutazione della sicurezza delle esportazioni di dati”, contenenti precisi e rigorosi requisiti relativi alle modalità di effettiva esecuzione di tali valutazioni di sicurezza. L’Autorità locale ha poi provveduto a precisare che, laddove i requisiti siano soddisfatti, potrebbe essere richiesto al soggetto che ha effettuato le valutazioni un inoltro delle risultanze alla Cybercrime Administration of China (CAC, Garante cinese).

NORVEGIA – L’Autorità locale ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio condotto in tema di monitoraggio dei lavoratori, che include diversi interessanti spunti su come rendere il luogo di lavoro tecnologico (e lo smart working) più a misura di GDPR. Data Guidance ne fa un riassunto qui, per chi non conoscesse il norvegese.